Missili sulla Polonia, due morti. La Russia si difende: “Mai lanciato missili in quell’area, è una provocazione”

16 Novembre 2022 - 7:42

Missili sulla Polonia, due morti. La Russia si difende: “Mai lanciato missili in quell’area, è una provocazione”

Dopo i missili lanciati contro l’Ucraina dai russi, si è verificata un’esplosione in Polonia provocando due vittime. L’emittente polacca Zet ha parlato inizialmente di due missili russi caduti

sul territorio polacco, quindi di un Paese membro della Nato. Il ministero degli Esteri polacco ha poi parlato di “un missile di fabbricazione russa”. Secondo l’emittente locale, a

provocare l’esplosione sarebbero stati i resti di un missile russo abbattuto dalle Forze armate ucraine. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha subito convocato una riunione urgente del

Comitato per la sicurezza nazionale con il presidente Andrzej Duda. Quest’ultimo ha sottolineato l’inesistenza di prove inequivocabili riguardo a chi ha lanciato i missili e

ha sentito al telefono Joe Biden, il quale ha ribadito “il ferreo impegno degli Usa per la Nato”. E intanto mette alcuni reparti dell’esercito polacco in stato di allerta.

La Russia, da parte sua, respinge ogni accusa: “Non è stato lanciato alcun missile vicino al confine ucraino-polacco, è una provocazione mirata a provocare un’escalation”.

Alle 21 di mercoledì si terrà la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Convocato anche un incontro urgante del G7 a margine del G20. Duda ha parlato anche con il

segretario della Nato, Jens Stoltenberg: “Valutiamo l’Articolo 4 del Patto Atlantico”, il quale prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse,

l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. I due vettori russi sono caduti precisamente nella zona di Przewodow, vicino al confine

con l’Ucraina, nell’area di un sito dove si essiccano i cereali. Secondo testimoni citati dal giornale locale Kurier Lubelski, ci sono state due esplosioni. L’intera zona è stata isolata.

“Quelli mostrati dai media polacchi non sono i nostri missili”, ha dichiarato il Cremlino. Intanto arriva una prima analisi tecnica dei resti degli ordigni. Secondo Mark Cancian,

analista militare del think tank britannico, le immagini del cratere dell’esplosione sembra mostrare detriti compatibili con i resti di proiettili sparati con il sistema

missilistico S-300. Si tratta di armamenti in uso da parte della Russia, ma anche delle forze ucraine come forma di difesa anti-aerea. Stando alla Bbc, che cita fonti e

analisti russi, i sistemi S-300 in dotazione del Cremlino non sarebbero in grado di minacciare il territorio della Polonia dalle posizioni in cui sono schierati.

Viceversa alcuni di quelli ucraini, dislocati a loro dire anche vicino al confine, potrebbero facilmente raggiungerlo in caso di “funzionamento anomalo”.

L’Ucraina, da parte sua, nega la “teoria del complotto” secondo cui sarebbe stato un missile di Kiev a colpire la Polonia. “La Russia sta promuovendo una teoria del complotto secondo cui

sarebbe stato un missile della difesa aerea ucraina a cadere sul territorio polacco. Il che non è vero. Nessuno dovrebbe credere alla propaganda russa o amplificarne i messaggi.

Questa lezione avrebbe dovuto essere appresa dall’abbattimento del volo MH17”, ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. È stata convocata per mercoledì mattina a

Bruxelles una riunione del Consiglio Atlantico della Nato, a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. L’obiettivo è fare il punto della situazione. Saranno esaminati i report

sull’accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in Indonesia per il G20, si è riunita con gli alleati di Nato e Ue per valutare i prossimi passi. Fonte tgcom24.