Michelle non era indebitata, aveva i soldi, la storia del debito è una bugia. La madre, Daniela Bertoneri, afferma che la figlia lavorava e aveva risparmiato 90 euro.
La madre sospetta che l’omicidio di Michelle fosse premeditato. Il killer l’aveva chiamata due volte il giorno della sua morte.
Ipotesi inquietanti sul movente dell’omicidio emergono durante un’intervista con la madre. Potrebbe essere stata coinvolta in qualcosa di losco o aver cercato di proteggere un’amica.
La madre descrive il killer come un ragazzo con un lato oscuro che non si conosceva. Avrebbe avuto dei video compromettenti di ragazzine sui social media.
La sera prima dell’omicidio, Michelle sembrava preoccupata e piangeva. La madre si chiede perché e ora vive con il dolore di aver perso tutta la sua famiglia.
Il padre di Michelle non ci sta ed esprime la necessità che lo Stato faccia giustizia. Non può perdonare un crimine così atroce.
Le indagini si concentrano sulle telefonate fatte dal killer. La polizia analizza i cellulari alla ricerca di messaggi che potrebbero fornire indizi sul movente.
Il fermo del 17enne accusato dell’omicidio è stato convalidato. Le sue dichiarazioni potrebbero rivelare ulteriori dettagli sull’omicidio e sul movente.
In questo tragico caso, la verità emerge a fatica, lasciando dietro di sé una famiglia devastata e una comunità sconvolta.
La storia di Michelle Causo non è quella di una ragazza che è morta per un debito insignificante, ma piuttosto di una giovane vita spezzata in circostanze oscure e violente.
Mentre le indagini continuano e si spera nella giustizia per Michelle, è fondamentale riflettere sulle conseguenze di queste tragedie e sull’importanza di una società che garantisca sicurezza, protezione e giustizia.
Nessuna famiglia dovrebbe mai vivere il dolore che questa famiglia sta attraversando, e il ricordo di Michelle rimarrà come un monito affinché la giustizia prenda il sopravvento.
Fonte: TGcom24