Michele Morrone rompe il silenzio. Dopo l’intervista a Belve, affida ai social un messaggio durissimo. Non attacca Francesca Fagnani. Anzi, la ringrazia pubblicamente. Il bersaglio è un altro. Sono gli attori italiani. Quelli che, secondo lui, vivono chiusi in un circolo elitario e autoreferenziale.
Poche ore dopo la messa in onda, Morrone torna online. Ringrazia la Rai. Ringrazia lo spazio concessogli. Ma poi affonda il colpo. Spara contro il “circolino” del cinema italiano. Lo definisce snob, autoreferenziale, pieno di pregiudizi. Ce l’ha con chi discrimina i diversi. Con chi giudica chi non ha studiato nelle scuole giuste.
Morrone accusa il sistema. Secondo lui, se non vieni dal Centro Sperimentale o dalla Silvio D’Amico, non esisti. Se non porti le Clarks, se non hai l’aria trasandata, non sei un vero attore. Parla chiaro. Usa parole forti. Dice: “Avete rotto il ca**o”.
Poi arriva il colpo più duro. Morrone accusa certi colleghi di ipocrisia. Li chiama “finti inclusivi”. Secondo lui, molti si fingono democratici. Ma in realtà sono solo vanitosi. Vivono per i premi. E appena vincono un David, si credono divinità.
Li definisce “sinistroidi da salotto”. Dice che usano la politica solo per apparire. Recitano impegno sociale. Ma non credono davvero in quello che dicono. Lo fanno solo perché “fa figo”.
Il riferimento è chiaro. Morrone cita chi si è detto sconvolto dopo aver interpretato il Duce. Parla di attori turbati dal personaggio. Il messaggio è diretto. E sembra alludere a Luca Marinelli, protagonista di M..
Morrone si sfila dal sistema. Non vuole farne parte. Rifiuta la recita collettiva. Rifiuta le etichette. Rivendica il suo percorso. E conclude con forza. Dice di non volere l’approvazione di nessuno. Vuole solo restare libero.
Fonte: Fanpage
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