Michele Misseri è tornato in libertà. Il 69enne, condannato per l’occultamento del cadavere della nipote, Sarah Scazzi, è uscito questa mattina dal carcere di Lecce, all’interno del quale è stato rinchiuso per 14 anni.
Misseri, ha scontato la sua pena, condita con alcuni sconti per buona condotta, ed è quindi di nuovo libero.
Libero sì, ma non dentro di sé. L’uomo infatti continua a sostenere la sua totale colpevolezza e continua ad affermare l’innocenza della figlia Sabrina e della moglie Cosima, condannate in via definitiva per l’omicidio. “Io non volevo uscire dal carcere perché non è giusto, sono io il colpevole. Questa colpa mi fa stare male”. Sono queste le parole pronunciate a La Stampa da Misseri poco prima di essere scarcerato.
“Penso continuamente a cosa ho fatto a quell’angelo biondo. Ma anche a mia moglie e mia figlia che non hanno fatto nulla a Sarah, le volevano bene”. Il 69enne continua quindi ad affermare ciò che sostiene già da tempo. Ha inoltre fatto capire come non intenda fermarsi qui, ma continuare questa battaglia anche fuori dalle sbarre del carcere.
“Mi hanno portato a dire cose che non volevo perché sono ignorante e mi hanno fatto passare da innocente ma non sono fesso e continuerò questa battaglia fino a che avrò vita”.
Ad aspettarlo, ora, la cittadina di Avetrana, dove potrà tornare a condurre la vita di prima. Il sindaco del comune ha inoltre deciso di chiudere le strade in occasione del ritorno di Michele Misseri poiché teme che vi possano essere disordini di vario tipo. Nella cittadina in provincia di Taranto in molti non credono alle tesi dell’uomo, così come non gli credettero allora i giudici in tribunale.
“Gli ho scritto più volte, quasi ogni mese, mi ha raccontato la sua vita in cella, che cucinava per gli altri detenuti. Nelle lettere non parlavamo della vicenda giudiziaria anche se lui ha ripetuto in tv di essere il colpevole. Diceva che era stato male in carcere, ma ora potrà tornare a lavorare nei campi, a cui continua a tenere molto”. Così un amico di Misseri si è espresso ad Ansa.
Fonte: Fanpage.it