Ettore Consonni, il bergamasco andato in coma per il coronavirus in Lombardia e svegliatosi a Palermo, ha mantenuto la promessa fatta
al momento del suo risveglio. «Mi tatuerò la Sicilia sul petto» aveva detto, e adesso, come riporta “Repubblica”, si è fatto disegnare, sul
torace, l’isola e la trinacria, con i nomi di figli e nipoti. «L’ho fatto perché mi resti per sempre il ricordo di tutti i medici e gli infermieri
che mi hanno curato, voluto bene e salvato la vita», ha dichiarato l’uomo.
Il magazziniere in pensione era stato infatti trasportato fino in Sicilia con un volo militare assieme ad un altro paziente della bergamasca, dopo che in Lombardia erano terminati i posti letto in terapia intensiva.
Coronavirus a Palermo, risvegliato paziente di Bergamo
Dato per spacciato fino a qualche settimana fa, il signor Consonni aveva giа iniziato a dare alcuni cenni di miglioramento da una decina
di giorni, quando era finalmente uscito dalla rianimazione. Al risveglio dal coma, le sue prime parole sono state le seguenti: “Mi sono
addormentato a Bergamo, la mia cittа, e mi sono svegliato a Palermo. Ma io mica ci credevo. […] Mi tatuerт la Sicilia sul
petto, sono guarito grazie a voi”.
Consonni era giunto a Palermo con un volo militare lo scorso 14 marzo, dopo l’impossibilità di effettuare il ricovero nelle strutture
ospedaliere della Lombardia, giа all’epoca completamente sature a causa dell’emergenza sanitaria in corso dovuta al propagarsi del
coronavirus. Il 61enne potrа ora finalmente tornare a Bergamo e riabbracciare tutta la sua famiglia.
Il secondo paziente di Bergamo
Il lieto fine della storia di Ettore Consonni и giunto un paio di settimane dopo quello dell’altro paziente di Bergamo trasferito a Palermo per mancanza di posti letto, che era stato dimesso dall’ospedale Cervello lo scorso 6 aprile. Constatando un netto miglioramento delle sue condizioni di salute, i medici avevano infatti disposto la dimissione del paziente dal reparto di malattie infettive, pur non essendo ancora guarito del tutto dal coronavirus.