Il governo, dopo il numero crescente dei contagi da covid-19, sarà costretto a prendere nuove iniziative per fermare la corsa del virus. Tra le idee sul tavolo, in alternativa
all’imposizione del Super Pass a tutti i lavoratori, spunta l’obbligo vaccinale per i soggetti fragili, come gli over 60. Per ora si tratta solo di ipotesi, che saranno
affrontate nel Consiglio dei ministri previsto per mercoledì pomeriggio. Ma i contrasti tra le forze in campo frenano l’attuazione di misure concrete. Consiglio dei ministri e Cabina di regia
– Il Cdm a dire il vero non è stato ufficialmente convocato. Anche se resta molto probabile che il governo si riunirà, verosimilmente dopo una riunione della Cabina di regia.
E intanto si apprende che il premier Mario Draghi punta sullo smart working e su misure per frenare le ospedalizzazioni. Il nodo over 60 e fragili –
Tra i soggetti fragili, e in particolare gli over 60, sono 1,2 milioni gli italiani che ancora non hanno fatto nemmeno una dose: sono loro ad affollare ospedali e terapie
intensive determinando il cambio di colore delle Regioni. L’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino per questa fascia si fa strada, sembra con l’appoggio delle Regioni.
Il tema è di assoluta urgenza, anche considerando che nelle prossime settimane i contagi continueranno a salire ancora prima di raggiungere il picco. L’idea del Super Pass per tutti i lavoratori sembra invece
destintata ad essere accontanata: sul tema è scettica la Lega, ma anche il M5s non è convinto, mentre il Pd punta sull’obbligo vaccinale, che i leghisti vorrebbero solo per le categorie fragili.
E proprio su questa ipotesi sembra che ci sia un largo consenso: la misura dell’obbligo per gli over 60 potrebbe attuarsi da subito e da subito agire sulla curva, mentre nel caso del lavoro l’obbligo non
potrebbe scattare prima di febbraio. Le posizioni interne al governo sono frammentarie anche sullo smart working: il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta
sostiene che le norme attuali già consentono la flessibilità e perché non ritiene possibile tornare al lockdown del 2020. Ma sul lavoro a distanza sembra che una circolare
darà anche nel pubblico una spinta al ricorso al lavoro a distanza: si punta sul lavoro in presenza prevalente (almeno il 50%), ma indicando le categorie di lavoratori pubblici cui permettere di aumentare il lavoro agile.
Alta attenzione anche sul mondo del calcio. Sul tavolo, un intervento sui maxi assembramenti negli stadi. Tutto dovrà essere esaminato dal Consiglio dei ministri.