Meloni “ironizza” sul prossimo sciopero di venerdì. Landini: “Senza rispetto!”

7 Novembre 2025 - 17:30

Meloni “ironizza” sul prossimo sciopero di venerdì. Landini: “Senza rispetto!”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo i precedenti degli scorsi mesi quando aveva già “ironizzato” sulla coincidenza dello sciopero del 3 ottobre con un venerdì, torna a farlo con il prossimo sciopero chiamato dalla Cgil. Landini replica: “Sciopero è un diritto”.

Sul suo profilo social, la premier ha infatti scritto: “Nuovo sciopero generale della Cgil contro il governo annunciato dal segretario generale Landini. In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?”. Il riferimento è allo sciopero contro la manovra indetto dalla Cgil per il 12 dicembre, giornata di venerdì.

Anche Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture, ha detto la sua: “Chissà come mai, proprio di venerdì… Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana”.

Non è tardata ad arrivare la risposta del segretario della Cgil, Maurizio Landini: “Se vogliono c’è anche la possibilità che lo sciopero non ci sia. Cambino la manovra. Dovrebbero essere anche un po’ umili: non proclami li scioperi perché qualcuno ci è antipatico, per il gusto di proclamarli. Stiamo proclamando questo sciopero perché ci sia un cambiamento reale”, ha aggiunto, e “capisco che chi lo sciopero non l’ha mai fatto possa fare fatica a capire cosa c’è dietro a uno sciopero”.

Riferendosi poi sia a Giorgia Meloni che a Matteo Salvini, ha aggiunto: “Queste due persone non sanno di quello che parlano, dovrebbero avere rispetto. Perché quando una persona sciopera rinuncia al proprio stipendio, non è gratis. Queste persone dovrebbero avere rispetto ed ascoltare, perché quelli che sciopereranno sono quelli che pagano le tasse ed anche il loro stipendio. È bene ricordare a tutti che se in Italia lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione, è perché prima della nostra democrazia, i primi atti dl fascismo e la dittatura sono stati cancellare il diritto di sciopero, bruciare e chiudere le sedi sindacali e di impedire la possibilità ai di esistere di un sindacato libero e democratico che non risponde a questo a qual partito, a questo o quel governo, ma ai lavoratori”.

Fonte: FanPage

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