Il leader della lega propone di presentarsi in campagna elettorale già con le caselle fondamentali riempite:
«Gli italiani dovranno votare sapendo se vince la Lega con il centrodestra chi fa il ministro dell’Economia, degli Esteri, delle Infrastrutture».
Proposta che il primo partito del centrodestra,Fratelli d’Italia,non condivide affatto.
Nell’elenco di Salvini manca il ministero dell’Interno, obiettivo nemmeno troppo nascosto del leader della Lega.
Giorgia Meloni ha dato la linea, chiedendo di inserire due premesse al programma di coalizione: il sostegno senza ambiguità all’Ucraina e la concretezza delle proposte economiche.
Per la leader di FdI è un modo per confermare la sua immagine rassicurante, ma anche per mettere le mani avanti con gli alleati in vista di un governo comune. Fino a qualche giorno fa, la presidente di Fratelli d’Italia non era certa di inserire nel programma un riferimento esplicito alla guerra e alla alle promesse elettorali realizzabili, poi, le ultime polemiche sulle ambiguità della Lega e le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su pensioni e dentiere hanno fatto rompere gli indugi: meglio essere chiari.
La Lega, che ha mostrato molti dubbi sulla posizione italiana nella guerra, sull’invio di armi a Kiev e all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato sarà messa alle strette: «Come faranno a dire di no?».
L’indicazione esplicita sul sostengo in Ucraina serve, nelle intenzioni di Meloni, anche e soprattutto per il futuro: se Matteo Salvini e i suoi parlamentari dovessero tentennare davanti alle questioni di politica estera, e sul collocamento internazionale dell’Italia, si troverebbero vincolati dall’impegno sottoscritto in campagna elettorale.
Mettere nero su bianco la posizione sulla guerra e su quella economica contribuisce a mandare un messaggio alle cancellerie occidentali e a Bruxelles: il centrodestra non vuole sfasciare tutto. Nei disegni di Meloni, la scelta dei ministri sarà chiave: tanto che in corsa per la Farnesina ci sarebbero Giulio Terzi di Santagata ed Elisabetta Belloni, profili di sicure convinzioni atlantiste.
Nel programma di coalizione compariranno solo i punti essenziali, molto più dettagliati saranno quelli di partito, dove si potrebbero trovare promesse più disinvolte dal punto di vista economico e meno vincolanti per il futuro. «Ognuno farà le sue proposte – dice Giovanbattista Fazzolari, che con Raffaele Fitto rappresenterà FdI – siamo partiti diversi. Poi saranno le urne a decidere chi prevarrà».