La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è espressa contro la decisione dell’Università di Bologna di negare l’attivazione di un percorso di studi per i giovani ufficiali dell’Esercito Italiano, decisione assunta in particolare dal dipartimento di filosofia.
La premier ha dichiarato: “Ritengo che la decisione assunta dal Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna di negare l’attivazione di un percorso di studi per i giovani ufficiali dell’Esercito Italiano sia un atto incomprensibile e gravemente sbagliato (…). Non si tratta solo di una scelta inaccettabile, ma di un gesto lesivo dei doveri costituzionali che fondano l’autonomia dell’Università. L’Ateneo, in quanto centro di pluralismo e confronto, ha il dovere di accogliere e valorizzare ogni percorso di elevazione culturale, restando totalmente estraneo a pregiudizi ideologici. Questo rifiuto implica una messa in discussione del ruolo stesso delle Forze Armate, presidio fondamentale della difesa e della sicurezza della Repubblica, come previsto dalla Costituzione“.
Inoltre, ha aggiunto: “Ribadisco personalmente e a nome del Governo il pieno e incondizionato sostegno all’Esercito e alle Forze Armate e condanno fermamente ogni tentativo di isolare, delegittimare o frapporre barriere ideologiche a un dialogo istituzionale così fondamentale per l’interesse nazionale“.
La polemica si è accesa sulla denuncia del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello, che ha accusato l’Università di Bologna di aver rifiutato di attivare un corso di laurea in Filosofia per un gruppo selezionato di giovani ufficiali dell’Accademia di Modena.
Il ministro della difesa Crosetto, in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato: “Se fossi il preside di una facoltà di filosofia e il capo di stato maggiore dell’esercito mi chiedesse una mano per formare i miei ufficiali, allargando a loro la mente il più possibile, sarei onorato. Se tu accetti dei militari non significa che hai accettato quello che loro fanno se sei un antimilitarista, ma che hai accettato un confronto. Ed è surreale che una facoltà di filosofia non accetti il confronto. Mi sono arrivati dieci messaggi di rettori e di presidi di altre facoltà che si offrono di sostituirli. Lo faremo altrove“.
Fonti: Ansa, HuffingtonPost, IlFoglio