Un intero paese si è fermato. Tutti hanno voluto salutare Melany Matteotti, la bambina di undici anni volata via troppo presto. Una malattia rara e spietata le ha portato via la vita, ma non il ricordo del suo sorriso.
La sua battaglia era iniziata cinque anni fa. Era settembre 2020. Invece di iniziare la scuola elementare, Melany ha dovuto affrontare il rabdomiosarcoma alveolare. È un tumore maligno dei tessuti molli. Colpisce con particolare durezza i bambini.
Eppure Melany non si è mai arresa. Ha combattuto con una forza sorprendente. Ha regalato coraggio a tutti. Chi la conosceva la ricorda con un sorriso luminoso e con il suo grande unicorno di peluche. Accanto a lei c’era sempre anche lo “scudiero”, un pupazzo donato dal fratello Leonardo. Oggetti semplici, trasformati in simboli di una resistenza straordinaria.
La mamma Emanuela la descrive con orgoglio. «È sempre stata tosta», racconta. Melany sapeva trasmettere ottimismo a chiunque. Nonostante il dolore, nonostante la paura, riusciva a dare speranza.
Le cure sono state lunghe. I cicli di terapia, durissimi. Ogni giorno era una prova. Tuttavia Melany non ha mai smesso di lottare. La sua determinazione ha commosso medici, parenti e amici.
Negli ultimi mesi la malattia è tornata più aggressiva. Ha colpito con violenza. Eppure Melany non si è lasciata travolgere. Ha continuato a vivere con la stessa dolcezza che l’aveva sempre resa unica.
Il suo esempio resta. Ha insegnato che il coraggio non ha età. Ha mostrato che anche nei momenti peggiori si può trovare la forza di sorridere.
Oggi l’intera comunità piange Melany. Ma insieme la ricorda. Perché il suo sorriso e la sua forza resteranno per sempre impressi nei cuori di chi l’ha amata.
Fonte: Corriere della Sera
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