Maurizio Costanzo, il celebre conduttore televisivo, giornalista e ex politico italiano, è venuto a mancare nella clinica Paideia di Roma. La sua carriera è stata molto versatile, passando dall’ambito politico a quello dello spettacolo. Non solo: nonostante le numerose degenze in ospedale e un’operazione a cuore aperto alle spalle, Costanzo ha trascorso gli ultimi anni della sua vita come direttore della comunicazione della sua squadra del cuore, la Roma.
“Più passa il tempo più mi affeziono,” commentava. “Si diventa selettivi con gli anni. La donna con cui dividi l’esistenza, i figli, i nipoti, le persone con cui lavori da sempre, le tartarughe, i cani, i gatti e la Roma.
Mancava solo lei nella mia vita di tutti i giorni. Mi ha fatto soffrire, mi ha fatto tanto inorgoglire, è venuto il momento di fare qualcosa per lei e per la sua gente. Sarei felice in particolare che la Roma potesse avere quanto prima il suo stadio”. Un anno e mezzo fa, Costanzo è diventato “advisor delle strategie di comunicazione” per i giallorossi. Teneva molto a questo nome altisonante, ma ha lasciato il suo incarico senza rimpianti, dichiarando di non essere stato adeguatamente informato e di non avere margini di azione. Nonostante ciò, è sempre rimasto fedele alla squadra, dichiarandosi anche “fedele a Mourinho”.Impegnato con nuove sfide fino agli ultimi anni della sua vita e vigile fino a pochi giorni prima di morire, Costanzo ha seguito da una camera della Paideia il festival di Sanremo. Il legame tra il conduttore, nato il 28 agosto 1938, e la sua città natale, Roma, era inscindibile. Costanzo conservava sempre un certo spirito sornione e ironico, capace di accogliere anche l’elemento più estraneo e all’apparenza disturbante, come dimostrò con il Maurizio Costanzo Show dal Teatro Parioli, di cui fu anche per una stagione direttore artistico.