Sarà il responso dell’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro a determinare le cause del decesso di Mattia Scumaci, 12 anni, morto giovedì 7 novembre a Taverna, nel Catanzarese, dopo che aveva finito di giocare una partita di calcio nel campo sportivo comunale.
Il ragazzino è stato colto da un malore improvviso che lo ha stroncato sotto gli occhi del papà che stava assistendo all’allenamento dagli spalti.
Sul posto sono arrivati gli operatori del 118 i quali non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.
Il ragazzo si stava allenando con una scuola calcio.
Sul posto anche i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Soveria Mannelli, che hanno avviato gli accertamenti necessari da inviare al magistrato di turno della Procura della Repubblica di Catanzaro.
La notizia ha lasciato sotto shock il paese della Presila catanzarese.
Scumaci giocava nel ruolo di portiere con la Polisportiva Pino Donato di Taverna.
Il ragazzino frequentava la seconda media e amava il pallone, passione che condivideva con il fratello.
La madre è docente della scuola primaria che fa parte dello stesso istituto comprensivo.
Con un comunicato l’US Catanzaro 1929 ha espresso “profondo dolore per la tragica scomparsa del piccolo Mattia Scumaci, venuto a mancare improvvisamente mentre si allenava, con la sua squadra di calcio, a Taverna. In questo momento di immensa tristezza, – si legge – tutta la società giallorosa, con in testa il presidente Floriano Noto, si stringe con affetto e vicinanza alla famiglia Scumaci, ai suoi cari e a tutta la comunita’ del centro presilano partecipando con commozione al dolore di chi ha conosciuto e amato Mattia”.