La scorsa settimana, a Mattino5, il ministro dei trasporti e vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato: “”Come Lega e governo stiamo lavorando a un permesso di soggiorno a punti come la patente di guida così se commetti reati o infrazione ti tolgo i punti e alla fine vieni rispedito nel tuo paese”.
Ma il PD non ci sta. Marco Furfaro, deputato, in un’intervista al giornale fanpage ha dichiarato: “Io una riforma ce l’avrei: patente a punti per i politici. Tra menzogne, promesse farlocche e soldi pubblici spariti a Salvini la toglierebbero ancor prima di consegnarla”.
Contro il ministro si è espresso anche un altro deputato PD, Matteo Mauri, che ha accusato Matteo Salvini di fare propaganda sul tema immigrazione.
In realtà in molti sostengono che un sistema analogo sia già in vigore, introdotto dal DPR 179/2011 che prevede il cosiddetto “accordo di integrazione” stipulato dagli stranieri, di età superiore ai 16 anni, che faranno ingresso nel territorio nazionale per la prima volta e richiedano un permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno. In pratica, chi richieda il permesso di soggiorno deve raggiungere un totale di crediti seguendo corsi monitorati da Prefettura e Questura. Tale sistema funziona però per crediti, mentre quello proposto da Salvini andrebbe a incidere sulla decadenza in caso di reati o infrazioni.
Fonte: FanPage
