Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto agli Stati generali della natalità a Roma affermando, sul tema, che i “migranti contribuiscono al benessere delle nostre comunità“.
Sul tema della natalità e dell’invecchiamento della popolazione nazionale, il presidente ha infatti affermato: “Quello della natalità “è un tema vitale per il nostro Paese e per l’intero continente europeo (…). La natalità è l’indicatore principale per misurare la speranza di un popolo, parole che devono far riflettere (…). La nostra società invecchia, va letto come un successo il fatto che aumentano i tempi della vita, ma al tempo stesso non si rigenera o lo fa soltanto parzialmente. I giovani sono pochi, come mai avvenuto nella storia passata, salvo forse soltanto dopo guerre devastanti“.
Ha poi aggiunto: “Affrontare i temi della natalità nel nostro paese non è in contrapposizione con l’integrazione dei migranti anzi, perchè “i migranti e le loro famiglie con il loro lavoro contribuiscono spesso al benessere delle nostre comunità“.
Parlando poi della difficile situazione economica che colpisce le fasce più giovani, ha detto: “In una società centrata sulla velocità, sul tempo reale, i giovani, e non per loro responsabilità, vengono messi in condizione di rischiare di essere in costante ritardo ma non è loro responsabilità. In ritardo nel trovare una occupazione stabile, in ritardo nell’essere autonomi dalle famiglie d’origine, in ritardo nell’avere accesso alla propria abitazione, in ritardo nel metter su famiglia, in ritardo anche nell’avere figli. Parliamo delle difficoltà derivanti dalla precarietà e dai bassi redditi, dall’ardua impresa di accesso a una abitazione nelle aree urbane, dalle carenze dei servizi che rendono difficile conciliare i tempi di lavoro con quelli della vita familiare e con la cura ai familiari in età avanzata“.
Fonti: Ansa, Askanews, RaiNews