Intuizione, innovazione e tanto background gli ingredienti del nuovo progetto imprenditoriale
C’è chi si accontenta di una vita tranquilla e poi ci sono gli imprenditori come Massimo Solimene da Bagnoli, uno che non ha mai creduto nel mito del “posto fisso”, ancora oggi più di ieri alla soglia dei 48 anni.
Spinto da un’insaziabile curiosità, da una forte propensione al rischio ed alla competizione, Massimo ha iniziato a fare impresa fin da giovanissimo.
A luglio di quest’anno, poi, insieme con i soci Francesco Sorbino e Fabio Gullaci, ha dato vita ad una nuova società, “Spazio Creativo”, con un asset strategico a dir poco innovativo ed un settore di produzione decisamente all’avanguardia. Una realtà da lui definita “giovane, dinamica, dotata di un team altamente specializzato e di
attrezzature di ultimissima generazione”. Un progetto che si fonda sulla creazione di un centro servizi integrato per la stampa, l’editoria e la pubblicità. Un vero e
proprio “hub”, insomma, “che a sua volta ingloberà settori come la grafica e la comunicazione, personalizzazione, merchandinsg e web promotion”.
Allora, Massimo: com’è nato “Spazio Creativo”
“Semplice: abbiamo deciso di accettare la sfida lanciata dal mercato, mettendo in campo un modello societario strutturato e decisamente più adeguato ai tempi ipertecnologici che stiamo vivendo.
L’idea che ho avuto e che poi ho immediatamente voluto condividere con i miei soci, è quella di puntare su un’azienda concepita per promuovere
l’immagine e le attività dei clienti soddisfacendone, fino in fondo, bisogni e necessità con un servizio di comunicazione a 360 gradi sia online che offline”.
Perché condividere la sua “idea” con altri soci?
“Be’, per un progetto così ambizioso ho deciso di avere al mio fianco due amici, due professionisti in gamba del settore che con la loro esperienza manageriale (per
quanto riguarda Francesco) e creativa (nel caso di Fabio), avrebbero potuto darmi una grossa mano. Con le loro competenze, unite alle mie, si va infatti a chiudere quel cerchio di assetto societario strutturato di cui vi parlavo prima”.
Da dove parte l’avventura imprenditoriale di Spazio Creativo?
“Dalla…realizzazione dei testi. Quindi tutto ciò che in qualche modo è collegato al settore editoriale e redazionale: dalla realizzazione di post per i social network,
alla scrittura di brevi articoli per house ed organizzazioni aziendali, ma anche brochure, riviste e pagine pubbliredazionali. Ancora.
Ci sarà spazio per disegnare grafiche e per impaginare prodotti editoriali e pubblicitari (cartaceo e web); inoltre, disponendo di macchinari ed attrezzature di
ultima generazione, oltre che di sala posa, si potranno realizzare anche campagne pubblicitarie mirate, graffianti ed accattivanti, con servizi shooting, produzione di video e still-life”.
Questo e cos’altro ancora bolle in pentola?
“In questo nuovo ‘progetto creativo’ ci sarà la possibilità di poter personalizzare gadget ed oggetti pubblicitari (merchandising) secondo i gusti e le esigenze del cliente, utilizzando stampanti Uv, plotter e incisioni laser.
Quello che ho in mente, infatti, è favorire a 360 gradi chi sceglierà di voler abbracciare la nostra sfida, incontrandone i desideri ed i gusti, favorendone le
richieste fino a convincerlo a fidarsi completamente di noi, così da evitare inutili perdite di tempo e spreco di denaro per completare un percorso che, altrove, sarebbe dispersivo e che invece nella nuova centrale delle idee troverebbe in house”.
Storicamente, hai sempre collocato le tue aziende in grandi città. Prima Roma poi Napoli, come mai questa volta hai scelto di investire in provincia, a Marcianise?
“Da ragazzo l’ambizione era quella di…conquistare la Capitale, mentre la scelta di Napoli è nata dalla voglia che avevo di investire nella mia amata Partenope (sono nato e cresciuto a Bagnoli).
Questa volta la scelta è puramente legata ad un aspetto commerciale: cercavamo una collazione all’interno di un complesso di aziende già avviato, che ci permettesse sin da subito di essere produttivi superando quella fase di stallo iniziale.
Quindi la scelta è ricaduta sul polo aziendale OROMARE di Marcianise dove da qualche anno, hanno aperto le porte oltre alle società di preziosi a di servizi come la nostra.
Com’è sviluppata Spazio Creativo?
“Approfittando dell’oppurtunità offertaci dal polo di Marcianise, in comune accordo con i miei soci, abbiamo deciso di sviluppare l’attività della nostra società
in tre moduli di cui: uno dedicato agli uffici, un altro all’intera produzione ed il terzo alla sala posa per la realizzazione di foto per cataloghi, video e still life”.
Nel logo di “Spazio Creativo” spicca il simbolo dell’infinito con una lampadina stilizzata: come mai questa scelta?
“Innanzitutto devo ringraziare un carissimo amico, nonché un bravissimo graphic designer, Felice Torella. Quando, infatti, gli ho illustrato l’idea del progetto ha subito voluto omaggiarmi di una sua opera che è poi quella che vedete nel logo.
L’idea di mettere insieme il simbolo dell’infinito con una lampadina stilizzata, a primo colpo, può forse sembrare poco originale ma non è così. Perché dietro il nostro slogan ‘infinite idee per comunicare’,
c’è un pizzico di presunzione maturata in oltre 25 anni di attività. Sì, siamo realmente convinti di poter soddisfarle (quasi) tutte le richieste dei nostri clienti con le nostre…infinite idee”.
Da quello che ci hai raccontato Spazio Creativo, si rivolge prettamente al B2B, quindi alle aziende. Ci potresti riassumere i servizi principali che offrite?
“I servizi si suddividono in sei macro aree: editoria, grafica, comunicazione, stampa, foto-video e promozionale. Tutti servizi e produzioni in house, che associati all’attrezzatura di ultima generazione ed al continuo up-dating professionale, ci rendono molto competitivi sul mercato”.
Nel recente passato hai avuto anche una piccola parentesi durata qualche anno come editore: pensi possa esserci uno step successivo anche in questa nuova avventura?
“Perché no? Mai dire mai… fu un’esperienza bellissima, ricca di incontri e tante soddisfazioni professionali. Ricordo il primo libro pubblicato come editore
‘MalaUnità’: una presentazione sold out al Maschio Angioino di Napoli e tanto scalpore alla fiera del libro di Torino per questa piccola casa editrice del sud. Ribadisco: mai dire mai…”.