Abbiamo avuto la possibilità di intervistare uno dei protagonisti della serie più amata dai giovanissimi,tale da riscontrare un successo da record con 105 milioni di visualizzazioni su RaiPlay.
Vincenzo Ferrera un palermitano divenuto uno degli attori più apprezzati dai napoletani,il tuo essere palermitano e del sud ha aiutato nel ruolo di Mare Fuori?
Sicuramente la meridionalità aiuta dal punto di vista empatico e soprattutto dal modo di relazionarsi con i ragazzi, arrivando in un modo un po’ più caldo a loro.
Senza dubbio, essendo le due città gemellate e molto vicine, è un po’ come se fossi napoletano.
Hai lavorato in teatro e nel cinema,quale dei due ti ha dato di più?
Il teatro lo consigli anche per coloro i quali sono interessati ad intraprendere una carriera cinematografica?
Io nasco come attore teatrale e sicuramente morirò nelle vesti di attore teatrale. La mia vita è sempre stata sulle tavole del palcoscenico, ed avendo lavorato con i più grandi, ovviamente la mia predilezione è per il teatro e lo sarà sempre.
Dico questo perché mi arrivano decine e decine di messaggi di ragazzi che mi chiedono informazioni per i casting di Mare fuori, ed io rispondo sempre che bisogna studiare e studiare, ma soprattutto fare teatro, essendo una palestra che tende a perfezionarti, ma è anche la vera essenza per poter diventare un attore.
Solo dopo queste fasi, a mio avviso, una persona è pronta per fare i casting; non vedo la necessità di bruciare le tappe.
Senza dubbio, esistono anche dei talenti che raggiungono subito l’apice, ma credo che la scelta giusta sia quella di coltivare il talento con lo studio e la disciplina.
Beppe di Mare Fuori,oramai credo che il tuo nome si sia modificato da Vincenzo in “Beppe”,ma cosa c’è di Vincenzo nel personaggio interpretato in TV?
Ma guarda, molto spesso anche i ragazzi dell’Ipm non ricordano mai che il mio nome è Vincenzo, e di conseguenza mi chiamano “Beppe”, quindi mi sembra abbastanza ovvio che tutti quelli che mi incontrano per strada mi chiamino “Beppe”.
Ormai è avvenuta questa trasformazione nella vita reale in “Beppe”.
Senza dubbio, tutti noi nei nostri personaggi portiamo qualcosa di nostro, dei ricordi e degli episodi della propria vita a cui ispirarsi; quindi, non posso non dirti che c’è tanto di me.
Avendo 50 anni, vado nello schedario della mia testa e lo modifico e riadatto secondo le esigenze del personaggio. C’è un buon 50%.
Come avete reagito quando avete saputo che mare fuori aveva raggiunto in poco più di un mese 105 milioni di riproduzioni?
Quale pensi possa essere il fattore in più di Mare Fuori per essere così seguito anche all’estero?
È davvero una cosa immaginabile il successo ottenuto dalla fiction, siamo partiti da una comune serie TV, che aveva un comunissimo share dell’8% su Rai 2.
Bisogna dare gran parte del merito al “passaparola” dei ragazzi che hanno iniziato a vedere la serie su RaiPlay. Dal momento che è cambiato il modo di vedere la televisione, tutti i ragazzini adesso la vedono sui tablet o sugli smartphone, quindi diciamo, il merito è tutto loro che grazie al loro scambio di opinioni ci ha permesso di ottenere grande successo, arrivando anche agli adulti e a grandi influencer che hanno milioni e milioni di follower.
Questa curiosità coincideva con un lavoro ammirevole e così realistico dei ragazzi. Certo, può succedere una volta ogni mille anni, e posso dire che “Mare fuori” se lo merita e siamo molto contenti.
Sei soddisfatto di ciò che hai fatto finora?
Come non potrei, certo che sì!
Parlando di “Mare fuori”, penso di aver fatto un bellissimo lavoro nelle vesti di un personaggio molto sentito.
Dal punto di vista personale, arrivo alla soglia di 50 anni, con tanti sacrifici alle spalle, partendo dal teatro. E posso dire di aver portato avanti un ottimo percorso,con sacrifici, delusioni e tante gioie, non può non finire bene in questa maniera, e spero che nella mia vita possa esserci un successo travolgente come quello che sto vivendo in questi mesi.
Cosa cambieresti del tuo passato?
Mah guarda, nulla.
Ho fatto sempre un percorso partendo dal basso in ascesa, che mi ha permesso di formare il mio carattere blindandomi dalle delusioni e soprattutto ancor di più oggi, dal momento che il successo può terminare da un momento all’altro.
Con i social tutto può bruciarsi in un nulla.
C’è stato qualche episodio durante il quale ti hanno detto che non avresti mai fatto carriera?
Se sì,come hai reagito?
Che non avessi mai fatto carriera mai, perché fortunatamente sono sempre stato considerato un bravo attore. Per le porte in faccia, quelle le si prendono ogni giorno, essendo delle parti integranti del nostro mestiere, essendo sempre sotto giudizio.
Il nostro mestiere al 70% dice no, per questo bisogna avere un carattere forte, se si ha è bellissimo intraprendere questo percorso, perché ti dà tanto. Altrimenti meglio non lanciarsi, perché risulterebbe un salto nel vuoto.
Cosa ti auguri per il tuo futuro professionale e nella vita?
Guarda, io ho già vinto, perché vivendo di questo mestiere, è già una grande vittoria. Il mio sogno era proprio questo e mi auguro di continuare fino alla fine dei miei giorni.
Il mio augurio più grande ad oggi è quello di vedere mio figlio crescere (ha 14 anni) in salute e gioire dei suoi successi.
Grazie mille per averci dato la possibilità di intervistarti e speriamo di divertirci e sognare sempre con una delle serie TV più amata dagli italiani.