Si è tenuta presso Villa D’Angelo- Santa Caterina una cena in omaggio di Diego Armando Maradona, organizzata dal suo ex procuratore e grande amico Stefano Ceci. Presenti il Napoli del primo scudetto vinto con il Pibe de Oro, Salvatore Bagni, Antonio Carannante, Nando De Napoli, Massimo Filardi, Gigi Caffarelli, Pietro Puzone, Enrico Zazzaro, lo storico massaggiatore Salvatore Carmando, Paola Morra moglie di Hugo Maradona e tanti altri ospiti tra cui l’assessore all’agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo e l’attore Germano Bellavia.
Nel corso della serata gli ex calciatori azzurri si sono dedicati ai giornalisti ricordando vecchi aneddoti che li hanno visti protagonisti con il D10s.
Di seguito riportiamo spezzoni di interviste realizzate con i colleghi di Calcionapoli24.
Il primi calciatori che hanno voluto ricordare Diego, sono stati Pietro Puzone ed Enrico Zazzaro, i quali hanno portato alla luce il grande cuore di Diego, raccontando , Puzone, la gara realizzata ad Acerra per scopi benefici proprio da Diego che anche in quell’occasione non si risparmiò minimamente di far sognare i presenti.
Il terzo calciatore che ha voluto ricordare Diego è stato Massimo Filardi che in coppia con Ciro Ferrara hanno costituito la coppia di terzini più giovani del campionato:
“E’ un grande piacere essere qui questa sera per ricordare il nostro Diego, non potevo mancare, è un grande onore per me.
Ogni evento che viene fatto serve principalmente per ricordarlo, ma per noi che l’abbiamo vissuto in prima persona sarà molto difficile se non impossibile dimenticarlo.
Diego è sempre stato dalla parte dei più deboli e, forse, proprio questo lo ha reso il più grande di tutti i tempi.
Il Napoli attuale riflette tanto di quel Napoli del passato, quest’oggi sono rimasto molto colpito di Kim, un calciatore dei nostri tempi, fiuta sempre il pericolo prima di tutti e non si crea il problema di lanciare la palla lontano quando si vede alle strette.”
Subito dopo è toccato il ricordo di uno dei più grandi centrocampisti italiani e del Napoli, Nando De Napoli:
“Che bella cosa ricordare quel bel ragazzo di Diego, mi ha lasciato tanto, in particolare l’umiltà, una cosa che già i miei genitori mi hanno donato ma lui l’ha rafforzata ulteriormente.
Un aneddoto che posso raccontare di Diego, perché tanti non ne posso raccontare ,è stato senza dubbio quando mi concesse per una giornata la sua F40,dandomi le chiavi.
Senza chiederla mi diede le chiavi e mi disse: “Nando vai fai ciò che vuoi”.
In questo Napoli di oggi, lo ammetto, credo che pochi di noi a parte Diego avrebbero potuto giocare.
Ciò che mi sorprende senza dubbio è la forza e la corsa degli azzurri, riescono sempre a correre di più rispetto agli avversari ,e questo senza dubbio è merito della società del mister e senza dubbio dei calciatori azzurri.
Noi abbiamo fatto la storia del Napoli, semplice ricordare le grandi gare con la Juve con i 5-3 e 3-1 nell’anno dello scudetto.
Questo Napoli di oggi è davvero più forte del nostro, anche se noi avevamo Diego che faceva la differenza, al momento solo Manchester City e Bayern possono impensierire i nostri azzurri.
Credo che forse, un po’ come con l’arrivo di Diego dalla salvezza alla vittoria del campionato con gli innesti di Carnevale, Bagni ,io incluso, il Napoli dal crollo di qualche anno fa agli innesti attuali potrebbe senza dubbio regalare grandi emozioni ai tifosi. Bisogna aspettare e i risultati arrivano.”
Ricordo emozionante del caro amico fraterno di Diego, Salvatore Bagni:
“Abbiamo fatto senza dubbio due vite diverse e orari diversi, ma senza dubbio posso dire di essere stato un fratello per lui.
Per anni Diego è stato a casa mia, noi parlavamo di tante cose, dalle goliardie alle cose importanti.
Molti parlano, cercando di infamare D10s,ma soltanto chi l’ha vissuto potrebbe e dovrebbe parlare, io conservo il mio ricordo di Diego.”
Prima Nando De Napoli che ti ha anticipato ha detto che difficilmente le vecchie glorie avrebbero trovato spazio nel centrocampo azzurro di oggi.
Con grande ironia Bagni risponde:
“Caro Nando forse tu avresti fatto la panchina, io non ci so proprio stare lì seduto, avrei guadagnato il posto anche in questo Napoli, anche perché lo sai il turnover non mi è mai piaciuto .Facevo pure più gol di Anguissa “.
Proseguendo:
“Questo Napoli scherzi a parte, ha una grande alchimia proprio come noi, vedo lo stesso spirito oltre le tante qualità.”
Hai fatto la storia di quel Napoli , qual’ è un ricordo di Diego che porti con te?
“Attenzione noi tutti, scappati di casa, abbiamo fatto la storia, lui ci credeva tanto in noi, ed ha sempre provato a portarci ai suoi livelli, e siamo arrivati allo scudetto, mettendo ko finalmente il predominio del nord, e parlo da emiliano quale sono.
Io da anni ripeto che sono il 60% napoletano e 40% emiliano, quegli anni mi hanno dato tanto.”
Quel Napoli di ieri era molto giovane così come la squadra attuale, credi che la spensieratezza della gioventù possa dare una marcia in più?
“Io stesso ero molto preoccupato, poi si è creata una situazione grazie alle abilità del Ds Giuntoli e del Mister che ha dato fiducia e tranquillità agli azzurri.
E’ stata una bellissima sorpresa ma ,al momento, non voglio fare previsioni, sono napoletano no?
Sulla questione degli “scappati di casa” non voglio far polemica, anzi mi fa sorridere, in quegli anni anche se abbiamo contribuito per un 5% noi il nostro l’abbiamo fatto.
A noi importa il bene che ci vogliono i tifosi azzurri, tutto il resto è aria data alla bocca.”
Ricordo emozionante anche da parte di Paola Morra ,moglie del fratello di Diego, Hugo scomparso lo scorso anno:
“Conoscere Hugo è stata per me una delle cose più belle della mia vita, ci amavamo tanto , ne soffro tanto della sua assenza.
Hugo era un gigante ma buono, forse anche troppo buono.
Lui desiderava tanto stare con Diego, l’unica volta che Diego è venuto a casa nostra , mi è sembrato di vedere quei ragazzini che giochicchiavano da piccoli, erano davvero felici di stare insieme, lo si notava dagli occhi che trasmettevano gioia.
Passammo una notte intera, parlando in spagnolo, dove Diego mi parlò del suo rapporto con Hugo e della loro storia, è stato molto emozionante.
Desidero ringraziare Stefano, prima per avermi invitato , ma soprattutto perché da quando è morto Hugo è stato l’unico ad essere sempre presente, anche con un piccolo gesto ,come una telefonata, ma sono stati gesti sinceri, ed io lo ringrazierò sempre.
Purtroppo questa vicinanza mi è mancata da tanti, però io continuerò a farmi forza grazie al tanto amore che Hugo mi ha dato.”
A chiudere il giro di interviste è stato lo storico Manager di Diego, Stefano Ceci, il quale ha espresso bellissime parole su Diego e per l’evento realizzato:
“Ho avuto l’onore di conoscere Diego, e sono stato molto contento di stare al suo fianco.
Vi racconto un aneddoto legato proprio alla mia vicinanza a Diego, mia figlia si chiama Mara Dona; poco fa ho chiamato casa e parlando con mia moglie mi ha detto che, mia figlia stava giocando a calcio con dei ragazzini, i quali erano entusiasti di giocare con lei, tanto da gridare sempre “Mara Dona, Mara Dona, give me the ball” è emozionante sentire i ragazzini intonare a gran voce il suo nome, tutti si giravano non pensando che proprio la bambina si chiamasse così.”
Il suo nome richiama un concetto preciso: non c’è età per amare Diego.
Quest’oggi tutti volevano esserci, in molti mi chiedevano:” Stefano possiamo portare i fratelli più grandi?”
Le emozioni di questi bambini difficilmente potranno verificarsi nuovamente, partecipare all’evento per Maradona, nel suo tempio completamente esaurito in ogni settore.”
Stefano tu hai raccontato le emozioni dei ragazzini ,ma quali ,secondo te potrebbero essere le emozioni provate da Diego in questi istanti:
“Gliel’ho sempre chiesto e mi disse: “ti farebbe piacere eh provarlo ameno una volta”.
Diego mi ripeteva molto spesso che sentir urlare il proprio nome da 50-60mila persone non ha prezzo, tutti vorrebbero che accadesse nella propria vita almeno una volta.
L’emozione per Diego la si può avere dai 5 ai 90 anni, tutti si inchinano a lui.
Ho avuto la possibilità con Diego di andare davanti a molti capi di stato di spessore: Putin ,Ortega ,Lula ,Fidel Castro…lui era in grado di far imbarazzare tutti con la sola sua presenza.
Oggi noi abbiamo realizzato un sogno di Diego, lui sperava un giorno di entrare in uno stadio e vederlo pieno di bambini, noi lo abbiamo omaggiato con tantissimi bambini.”
“Quest’anno il Napoli fa divertire e sognare proprio come quel Napoli di Diego.
Troppo bello andare allo stadio, come facevo io da piccolo e sentir dire:” Oggi quanti ne facciamo 3/4?Tanto teniamo a Kvara ca è nu fenomeno so ver iss”.
Questa è la vera differenza tra tifare Napoli o tifare Juve, Inter, Milan, quei signori vanno, si siedono, vincono, vengono aiutati, non ha nulla in comune con la nostra passione.”
Quanto è importante ricordare Diego?
“Diego non è stato il grande campione del calcio, ma molto di più, in tanti finiscono di giocare e perdono la loro immagine di celebrity, Diego no…è morto ma continua ad essere Diego.
Maradona verrà ricordato sempre, noi con lo store tutti i giorni riceviamo ordini dall’Egitto ,dall’Iran, tutti ricordano Maradona.
Il mio ricordo più grande di Diego è che le amicizie di Diego sono durate un giorno, un mese, un anno, il sottoscritto invece è entrato in casa di Diego e non è uscito più.
Io amavo Diego, ma sono orgoglioso che Diego mi voleva bene, lui in alcune interviste ha detto:” toccatemi tutto ma non Stefano, lui per me è intoccabile.” Dopo di questo che vuoi dire più, Chapeau.
Ricordo finale
Al termine della serata Stefano Ceci ha voluto omaggiare gli ex compagni di squadra di Diego; il calco del piede sinistro dorato di Maradona, mentre al patron di casa, Michele Giugliano è stata consegnata una miniatura della statua di Maradona presente allo stadio. “Diego è qui a festeggiare con noi, con gli amici che lo hanno sempre sostenuto e voluto bene, una serata emozionante questa, ricca di racconti, di ricordi legati ad un uomo straordinario che ho avuto la fortuna di affiancare per tantissimi anni- spiega Ceci- Diego sarà celebrato anche l’anno prossimo e negli anni che verranno, finché ne avrò le forze sarà sempre ricordato sia in determinati eventi che per tutte le mie giornate”. Tra le pietanze degustate, escargot con burro aromatizzato, tagliatella di calamaro, risotto porcini con mazzancolle e tartufo, tutti piatti che Diego adorava. Infine la torta che richiama i colori del Napoli, capolista con merito e gol a raffica.