Emergono i primi dettagli sulla morte di Manila uccisa mentre attraversava col rosso sul suo monopattino. L’investitore guidava, tuttavia, nettamente superiore alla media. Nessuno, infatti, sarebbe stato in grado di vederlo arrivare.
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Nuovi dettagli su Manila uccisa sul suo monopattino, mentre attraversava la strada. S. C., il ragazzo di ventitré che l’ha investita, rischia di finire a processo con l’accusa di omicidio stradale. La Procura ha chiuso le indagini e, dato quanto emerso dagli accertamenti, è praticamente certo che il pubblico ministero chiederà il rinvio a giudizio per il ragazzo.
Manila De Luca, 24 anni, aveva attraversato via Tor Bella Monaca a bordo del suo monopattino con il semaforo rosso. Ma S. C. viaggiava con la sua Opel Astra a una velocità di 98 chilometri all’ora, in un punto dove la velocità massima consentita era di cinquanta chilometri. Il 23enne, inoltre, avrebbe dovuto rallentare nei pressi del semaforo, anche perché l’incidente è avvenuto davanti al supermercato Pewex. Un punto, questo, dove i pedoni attraversano in continuazione.
Tutti questi fattori, come riportato da Il Corriere della Sera, hanno portato a escludere il concorso di colpa da parte della vittima, che nulla ha potuto fare per evitare quella macchina lanciata su via Tor Bella Monaca come un proiettile. Quando De Luca ha cominciato ad attraversare la strada, l’Opel Astra non si vedeva all’orizzonte. Ma il ragazzo correva così tanto che ha raggiunto quel punto in pochissimo tempo, non lasciando scampo alla 24enne, sbalzata per diversi metri prima di cadere violentemente sull’asfalto.
Fonte: Fanpage
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