Alzando le mani e sbracciando Rocio Espinoza Romero, la 34enne travolta e uccisa da un tir a Milano, avrebbe cercato di fermare l’autista che, poi, l’ha investita e trascinata per 13 metri.
Lo ha messo a verbale un testimone oculare, come emerge dagli accertamenti della Polizia locale e della pm Paola Biondolillo che ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia in carcere per omicidio stradale aggravato dalla fuga per Francesco Monteleone, che avrebbe detto: «non me ne sono accorto».
Per gli inquirenti, però, ci sono più elementi che dimostrano il contrario, tra cui il fatto che poco dopo avrebbe chiamato il suo avvocato
L’uomo è stato rintracciato un paio di ore dopo l’incidente, ad Arluno, nel Milanese mentre lavorava in una cava ed è stato arrestato.
È risultato negativo all’alcol test e gli agenti della Polizia locale, comandati da Gianluca Mirabelli, stanno attendendo gli esiti dei test tossicologici nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Paola Biondolillo e dal procuratore Marcello Viola.
Il mezzo risulta in regola con l’ordinanza che impone una particolare strumentazione per evitare il cosiddetto angolo cieco, ovvero quell’istante in cui il conducente di un mezzo pesante non si può avvedere se ha qualcuno a fianco mentre svolta.
Un provvedimento deciso anche dopo l’investimento mortale di Cristina Scozia, travolta e uccisa da una betoniera nel 2023 mentre pedalava in sella alla sua bicicletta su una pista ciclabile nei pressi della biblioteca Sormani, in pieno centro.
La dinamica della tragedia che ha visto vittima la madre peruviana sarà ricostruita in base a consulenze tecniche sul mezzo sotto sequestro e con l’analisi delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso la tragedia. Il camion arrivava da fuori città e aveva anch’esso il semaforo verde ma, svoltando, doveva dare la precedenza ai pedoni. Cosa che non ha fatto, uccidendo Rocio.