Un video su TikTok in cui una mamma di Palermo si sfoga contro gli insegnanti del figlio per i troppi compiti assegnati, ha scatenato un’ondata di indignazione tra la comunità dei docenti e ha portato alla sua querela. Il caso ha sollevato una serie di questioni importanti riguardo alla violenza verbale contro gli insegnanti, un fenomeno sempre più diffuso e che non deve essere sottovalutato.
L’insegnamento è un lavoro complicato e importante che svolge una funzione sociale essenziale per i nostri figli e per la società nel suo complesso. Non è accettabile che gli insegnanti siano oggetto di offese e di attacchi ingiustificati, sia nella vita reale che sui social media.
Il fenomeno della violenza verbale contro gli insegnanti è in costante aumento e rappresenta un problema serio per la società nel suo complesso. Gli insegnanti sono spesso presi di mira per questioni che vanno oltre il loro controllo, come la quantità di compiti assegnati o la gestione delle lezioni a distanza durante la pandemia.
La querela nei confronti della mamma di Palermo è una reazione alla sua mancanza di rispetto nei confronti dei docenti e alla sua violenza verbale. Le scuse e le proposte fatte successivamente non sono sufficienti a cancellare l’impatto delle sue parole e l’offesa inflitta all’intera categoria degli insegnanti.
Come ha affermato Silvio Amato, professore in un istituto tecnico di Caltagirone e promotore del gruppo Facebook dell’associazione “ProfessioneInsegnante”, “Non vogliamo spillare soldi a nessuno, ma la violenza, verbale e non, contro gli insegnanti è un fenomeno drammatico e sempre più diffuso. Ed è sbagliato pensare che nascondendosi dietro allo schermo di un cellulare si possa dire qualunque cosa”.
Fonte:Tgcom24