Mamma e gemellini morti poco dopo il parto: le bombe di Gaza non fanno sconti

15 Agosto 2024 - 12:34

Mamma e gemellini morti poco dopo il parto: le bombe di Gaza non fanno sconti

Un’altra storia di dolore a Gaza. Asser e Ayssel sono nati nella guerra e sono stati uccisi dalla guerra. Due gemellini, uniti nella vita e nella morte, dopo solo 72 ore dalla nascita. La loro breve esistenza è stata strappata via dalla violenza incessante a Gaza. Il padre non ha fatto in tempo a ritirare i certificati di nascita prima di ricevere la telefonata che gli ha cambiato la vita. Un raid israeliano ha distrutto la sua casa e ha portato via i bambini, la moglie e la suocera. La tragedia è avvenuta a Deir al Balah, nel centro della Striscia.

La madre, Joumana Arafa, era una farmacista. Aveva partorito nel fine settimana e annunciato su Facebook la nascita dei gemelli, Asser e Ayssel. Martedì, il padre, Mohammed Abu al-Qumssan, era andato a registrare i piccoli in un ufficio governativo locale. Mentre era lì, i vicini lo hanno chiamato per dirgli che la loro casa era stata bombardata e che la sua famiglia era morta.

“Mi hanno detto che una granata ha colpito la casa”, ha detto Mohammed. “Non ho nemmeno avuto il tempo di festeggiarli”. La disperazione dell’uomo all’Ospedale dei Martiri di al-Aqsa  ripresa nei filmati sui social media, commuovendo il mondo e suscitando indignazione. Un giornalista ha persino interpellato il portavoce del Dipartimento di Stato americano sulla vicenda. Ora Mohammed è come un fantasma, davanti alla tenda blu dove ha trovato rifugio ad al-Mawasi, sulla costa. “Avevo ancora i documenti in mano, volevo mostrarli a mia moglie. Mi hanno detto: ‘La troverai all’obitorio'”, ha detto alla France Presse a Gaza.

“Volevo dirle che avevo scritto correttamente i nomi dei bambini, Asser e Ayssel”, ha continuato, col volto rigato dalle lacrime. “Non ho potuto nemmeno vedere i corpi”. Mentre parla, tiene con sé una pila di corredini mai utilizzati, comprati insieme alla moglie durante la gravidanza: un body giallo decorato con margherite bianche e un altro rosa. Da una borsa, tira fuori anche un pacco mezzo pieno di pannolini. “Abbiamo avuto difficoltà a trovarli, erano tre mesi che cercavamo di comprarli”, ha spiegato. Nella Striscia manca tutto: latte e pannolini si acquistano a prezzo d’oro.

Quando ha sposato Joumana, il 20 luglio 2023, la Striscia di Gaza stava vivendo un’estate tranquilla. La giovane coppia aveva un sogno: avere figli. Nonostante tutto, la guerra non li aveva fatti rinunciare. “Ho sempre avuto paura che mia moglie potesse abortire perché andava continuamente da un posto all’altro”, ha raccontato. Alla fine, una bomba si è portata via tutto. Oggi, davanti alla sua tenda, Mohammed guarda incredulo i certificati di nascita dei suoi bambini, che un giorno dovrà far modificare per aggiungere la data di morte.

fonte:tgcom

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