A Latina un bambino di 9 anni è stato preso come bersaglio dal padre 40enne per tirare le frecce della sua balestra. Come se il figlio, anziché una persona, fosse proprio un bersaglio da
colpire. Il bambino sta fermo, terrorizzato che la mira del padre sia imprecisa. A volte viene colpito e sente un gran dolore. Ma il papà non si limita a mirare contro il figlio
quando è fermo. Delle volte aspetta che il figlio sia in movimento. Quando una freccia lo prende, scoppia a piangere. Ora l’uomo rischia di finire a processo con l’accusa di
maltrattamenti in famiglia. Il bambino, sostiene l’accusa, veniva anche ripetutamente denigrato e picchiato con una cintura di cuoio. A portare alla luce quanto accaduto è
stata la mamma del piccolo. A marzo 2021 la donna, infatti, ha sporto denuncia contro l’ex compagno alla polizia. Pure sul piano verbale l’imputato si sarebbe scagliato contro
il bambino, primo di altri tre figli, dandogli dell’infame per aver mostrato sempre di preferire la mamma. “Questa vicenda dimostra che quando c’è un caso di codice
rosso, dove sono coinvolti bambini, una misura cautelare andrebbe presa in considerazione”, dice Bo Guerreschi, che come presidente e fondatrice del centro Bon’t worry
assiste la madre del bambino insieme all’avvocato Licia D’Amico. Come riporta Il Corriere della Sera, durante le indagini è emerso che l’uomo utilizzava il figlio come bersaglio fisso
o mobile, scoccando le frecce mirando dalla vita in giù. Non solo, il bimbo veniva picchiato e insultato: il padre infatti gli gridava “infame”,
accusandolo di preferire la mamma a lui. Il piccolo è già stato ascoltato in audizione protetta e ha confermato le presunte violenze subite dal padre.
Ora spetta al giudice decidere in merito a un eventuale processo a carico dell’uomo, che venerdì è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti.