La storia della veggente della Madonna di Trevignano Romano è al centro di una vicenda che ha fatto discutere negli ultimi anni.
Secondo quanto riportato dalla stampa, la donna avrebbe fatto lacrimare la statua della Madonna e sarebbe in grado di compiere miracoli.
Tuttavia, alcune indagini hanno sollevato dubbi sulla veridicità dei fatti e sulla gestione dell’Onlus creata dalla veggente e dal marito. Gianni Cardia, marito della veggente, ha dichiarato di essere vittima di un attacco del demonio e di essere stato oggetto di aggressioni fisiche da parte di persone che credevano nella Madonna di Trevignano. Cardia ha inoltre sostenuto che sono state diffuse menzogne su di loro e che hanno subito una situazione di odio e di incitamento all’odio.
Nel 2016 era stata aperta un’inchiesta sull’accaduto delle lacrimazioni della Madonna di Trevignano, che avevano mostrato la presenza di sangue umano. Gisella Cardia aveva detto di aver acquistato la statuetta a Medjugorie.
Quattro anni dopo l’inchiesta è stata archiviata, ma ora siamo tornati al punto di partenza. La coppia ha creato l’Onlus “La Madonna di Trevignano Romano” e ha trasformato il terreno sulla collina in una meta di pellegrinaggio.
Sono stati segnalati presunti miracoli, tra cui la moltiplicazione di gnocchi e pizza, e sono stati raccolti fondi attraverso donazioni. Inoltre, sulla questione del sangue sgorgato dagli occhi della statua della Madonna, il Corriere della Sera ha riportato che la neurologa Rosanna Chifari ha certificato come autentiche le stimmate della veggente. Tuttavia, alcuni dubbi sono stati sollevati sulla veridicità dei fatti e sulle analisi effettuate sul sangue.
Fonte: Open