Madame: «Piangevo e prendevo ansiolitici come acqua. E anche a Sanremo stavo malissimo»

4 Novembre 2021 - 4:17

Madame: «Piangevo e prendevo ansiolitici come acqua. E anche a Sanremo stavo malissimo»

Madame: «Piangevo e prendevo ansiolitici come acqua. E anche a Sanremo stavo malissimo»

Per qualche minuto alle Iene ha raccontato le sue fragilità. Madame, giovane artista pluricelebrata nell’ultimo anno e reduce da Sanremo con il brano “Voce”, è stata co-conduttrice di una puntata del programma

accanto a Nicola Savino. E in un monologo ha spiegato a cuore aperto i lati nascosti – e forse per questo, più veri – di Francesca Calearo. Quella che ha sofferto di ansia e che solo negli ultimi tempi è uscita da una

crisi personale: «Questa sera voglio parlarvi di una cosa che, fino a qualche mese fa, non avevo: l’autostima. Autostima è amare se stessi. Comprendersi, accettarsi. Perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto

di noi. Anche le parti peggiori. Quelle che ci fanno soffrire e vorremmo cambiare. Ma se proviamo a cambiarle odiando ciò che siamo, facciamo un casino sbreghiamo tutto».

Madame: «Ansiolitici come acqua, sono stata malissimo»

«L’assenza di autostima è una brutta bestia – ha continuato guardando in camera -. Se non ce l’hai, senti di non valere nulla. L’anno scorso sono stata ospite a X Factor due volte. Prima di salire sul palco ero sola

dentro il camerino. Piangevo disperata: “Cosa ci faccio qua?”, “Non me lo merito”. Non mi riconoscevo. Non mi amavo. La verità è che sono stata di merda per anni. Pure a Sanremo, e con il disco d’esordio in

uscita. Stavo male. Sempre. Prendevo ansiolitici come fossero acqua. Lo stomaco chiuso. Non mangiavo. Non dormivo. Era un circolo vizioso. Dicevo: “Ma ca**o!” “Perché devo stare sempre così?”. A un certo

punto è andata pure peggio. All’improvviso nella mia vita tutto era vuoto. Senza un senso. Mia madre. La mia casa. Il mio cane. La musica. Chiedevo alla gente: “Potete dirmi che senso date alla vostra vita?” Da

sola non riuscivo più a capirlo. È stato orribile. Un dolore atroce».

Quando però ha toccato il fondo, è rinata: «In quel momento ho scritto una delle mie frasi più belle: “Non ho paura di morire, ma ho paura di voler morire”. Poi mi sono detta: basta. Non puoi andare avanti così.

Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso. Ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva sempre accompagnata. E ho trovato il modo per eliminarla. Mi sono detta: “Prima o poi soffrirai, ma non devi

avere paura. Perché se soffrirai, ti curerai. E se non lo farai, morirai. E sai cosa c’è? Che tutti, prima o poi, muoiono”. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire. O di morire. È una

grandissima cag**a. Per me capirlo è stata una liberazione. Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio. Ho imparato a respirare. Ad accettare le cose che accadono senza che io possa

controllarle. Ad accettare me. Se mi aveste conosciuto un anno fa, avreste detto: min***a, questa è grave. Adesso mi sono messa a posto. Ho trovato un senso nell’amore. E ho stima di me perché so

comprendermi, accettarmi e amarmi. Insomma, sto bene. E anche se non ho trovato la cura per lo star male, ho curato la paura di star male».

Per qualche minuto alle Iene ha raccontato le sue fragilità. Madame, giovane artista pluricelebrata nell’ultimo anno e reduce da Sanremo con il brano “Voce”, è stata co-conduttrice di una puntata del programma

accanto a Nicola Savino. E in un monologo ha spiegato a cuore aperto i lati nascosti – e forse per questo, più veri – di Francesca Calearo. Quella che ha sofferto di ansia e che solo negli ultimi tempi è uscita da una

crisi personale: «Questa sera voglio parlarvi di una cosa che, fino a qualche mese fa, non avevo: l’autostima. Autostima è amare se stessi. Comprendersi, accettarsi. Perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto

di noi. Anche le parti peggiori. Quelle che ci fanno soffrire e vorremmo cambiare. Ma se proviamo a cambiarle odiando ciò che siamo, facciamo un casino sbreghiamo tutto».

Madame: «Ansiolitici come acqua, sono stata malissimo»

«L’assenza di autostima è una brutta bestia – ha continuato guardando in camera -. Se non ce l’hai, senti di non valere nulla. L’anno scorso sono stata ospite a X Factor due volte. Prima di salire sul palco ero sola

dentro il camerino. Piangevo disperata: “Cosa ci faccio qua?”, “Non me lo merito”. Non mi riconoscevo. Non mi amavo. La verità è che sono stata di merda per anni. Pure a Sanremo, e con il disco d’esordio in

uscita. Stavo male. Sempre. Prendevo ansiolitici come fossero acqua. Lo stomaco chiuso. Non mangiavo. Non dormivo. Era un circolo vizioso. Dicevo: “Ma ca**o!” “Perché devo stare sempre così?”. A un certo

punto è andata pure peggio. All’improvviso nella mia vita tutto era vuoto. Senza un senso. Mia madre. La mia casa. Il mio cane. La musica. Chiedevo alla gente: “Potete dirmi che senso date alla vostra vita?” Da

sola non riuscivo più a capirlo. È stato orribile. Un dolore atroce».

Quando però ha toccato il fondo, è rinata: «In quel momento ho scritto una delle mie frasi più belle: “Non ho paura di morire, ma ho paura di voler morire”. Poi mi sono detta: basta. Non puoi andare avanti così.

Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso. Ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva sempre accompagnata. E ho trovato il modo per eliminarla. Mi sono detta: “Prima o poi soffrirai, ma non devi

avere paura. Perché se soffrirai, ti curerai. E se non lo farai, morirai. E sai cosa c’è? Che tutti, prima o poi, muoiono”. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire. O di morire. È una

grandissima cag**a. Per me capirlo è stata una liberazione. Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio. Ho imparato a respirare. Ad accettare le cose che accadono senza che io possa

controllarle. Ad accettare me. Se mi aveste conosciuto un anno fa, avreste detto: min***a, questa è grave. Adesso mi sono messa a posto. Ho trovato un senso nell’amore. E ho stima di me perché so

comprendermi, accettarmi e amarmi. Insomma, sto bene. E anche se non ho trovato la cura per lo star male, ho curato la paura di star male».

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