Il Parlamento Europeo ha votato un rapporto di condanna all’Ungheria. I parlamentari definiscono il Paese una «minaccia sistemica» ai valori fondanti dell’Ue. Con 433 deputati a favore e 123 contrari, il rapporto è stato approvato dalla maggioranza. Tra i contrari si annoverano Ecr e Id, che raggruppano gli europarlamentari di Lega e Fratelli d’Italia.
Un documento che non prevede misure da attuare, ma comunque molto simbolico, dove si legge: «La mancanza di un’azione decisiva da parte dell’Ue ha contribuito all’emergere di un regime ibrido di autocrazia elettorale, ovvero un sistema costituzionale in cui si svolgono le elezioni ma manca il rispetto di norme e standard democratici».
Già nel 2018, il Parlamento aveva votato una relazione per attivare l’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea. In questo modo era stata certificata l’esistenza di un rischio di violazione dei valori dell’Ue in Ungheria.
«L’Ungheria non è più una democrazia», afferma la relatrice Gwendoline Delbos-Corfield.
Nel frattempo, il governo ungherese ha annunciato che lunedì presenterà al Parlamento un pacchetto di riforme per convincere Bruxelles a sbloccare i fondi europei.