Luca Ward, il racconto commovente: “A 13 anni facevo il facchino per fame, ma non mi sono mai arreso”

31 Ottobre 2025 - 19:26

Luca Ward, il racconto commovente: “A 13 anni facevo il facchino per fame, ma non mi sono mai arreso”

La voce di Luca Ward è una delle più riconoscibili del cinema italiano. È quella di Russell Crowe ne “Il Gladiatore” e di Keanu Reeves in “Matrix”. Ma dietro quella voce potente si nasconde una storia di dolore, povertà e rinascita.

Ward ha raccontato tutto a Ciao Maschio, ospite di Nunzia De Girolamo. Durante la conversazione, ha ricordato la morte del padre, avvenuta quando aveva solo tredici anni. Da quel momento, la sua vita cambiò per sempre.

La famiglia sprofondò nella miseria assoluta. “Non avevamo niente da cucinare. Mia madre mise sul tavolo 5.000 lire e disse che avevamo solo quelle”, ha raccontato. Così, Luca scese in strada e chiese un lavoro. “Il giorno dopo ero già un facchino in una ditta di traslochi”.

Con coraggio e dignità, il giovane Ward si caricò la famiglia sulle spalle. Ogni giorno lavorava per sopravvivere. “Ho imparato presto cosa significa non avere nulla”, ha detto con orgoglio. Quelle esperienze lo hanno forgiato, rendendolo l’uomo e il professionista che è oggi.

Un episodio gli è rimasto impresso per sempre. “Vennero a staccarci la luce. Il tecnico capì la situazione, mi portò con sé e mi insegnò come ricollegare i cavi. Mi disse: ‘Quando me ne vado, stringi la vite’. Così ho fatto. Ho fatto anche il fuorilegge, se vogliamo”.

Nonostante tutto, Ward non si è mai arreso. Ha continuato a lavorare, a studiare, a inseguire la sua passione per la recitazione e il doppiaggio. Oggi è uno dei doppiatori più amati e rispettati d’Italia.

Ma non ha dimenticato le sue origini. “Ho visto mio padre piangere per i debiti. Da allora ho giurato che non mi sarei mai fatto abbattere dalla povertà”. Parole che rivelano la forza di un uomo che ha vinto la sua battaglia più grande: quella per la dignità.

Oggi, accanto alla sua carriera, Luca Ward combatte nuove battaglie. Difende i lavoratori dello spettacolo contro le ingiustizie previdenziali e denuncia i rischi dell’intelligenza artificiale nel doppiaggio, che potrebbe cancellare il lavoro umano. Anche stavolta, non arretra. Come un vero gladiatore.

Fonte: Fanpage

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