L’occhio dell’arbitro: tackle, ammonire o espellere?

15 Dicembre 2020 - 17:00

L’occhio dell’arbitro: tackle, ammonire o espellere?

Non credo esista uno “sport” o un “gioco”, che abbia un Regolamento così condizionato rispetto alle parti del corpo coinvolte. E per il quale questo rappresenti paradossalmente solo una sorta di “linea guida”, rispetto a casistiche e applicazioni analogiche.

A questo si aggiunga da qualche anno l’immissione della VAR. Che ha ampliato se ce ne fosse stato bisogno, il confine tra discrezionalità arbitrale e delega al mezzo tecnologico.

Lo scorso anno gran parte delle difformità arbitrali ha proprio riguardato una serie di falli della parte superiore del corpo (braccia e mani). Mentre questa prima parte del campionato la musica è cambiata.

Sta portando alla luce i contrasti non aerei tra avversari, con interventi tecnici e talora disciplinari. E così che parleremo oggi di quegli interventi riguardanti i contatti da terra dei calciatori e la scelta di ammonire o espellere.

Ebbene un parametro importante in questo senso è “l’intenzionalità” dell’intervento, termine tornato in auge. Che da due anni è andato in soffitta per i falli di mano, dove si parla di punibilità o meno.

Orbene la suddetta intenzionalità si pone come spartiacque importante. Difatti avremo un provvedimento di espulsione collegato alla vigoria sproporzionata di un giocatore.

Mentre avremo il provvedimento dell’ammonizione, quando in assenza di intenzionalità, il giocatore ha usato un atteggiamento “imprudente” e/o “temerario”. E comunque noncurante, del rischio che può procurare.

Tra questi due provvedimenti abbiamo poi una una zona c.d. “grigia”. In essa l’arbitro valuterà fino a che punto quel “tackle” è da espulsione, nonostante nel contrasto, sia stato toccato prima il pallone.

E’ così che saranno valutati altri parametri. Tra questi l’intervento con “piede a martello”, come la velocità di chi compie il fallo o l’altezza del piede dello stesso.

Si potrebbe ancora continuare a parlarne e ci torneremo. Ma da questa iniziale disamina, abbiamo cercato di far comprendere come in una frazione di centesimo di secondo, il tutto non è sempre facile. Ma forse è anche questa la seduzione arbitrale.

Giuseppe Gargiulo