L’industria cinematografica è in bilico, la parola ad Edoardo Angeloni

20 Giugno 2020 - 18:04

L’industria cinematografica è in bilico, la parola ad Edoardo Angeloni

Il tempo aggiusterà le cose, col tempo tutto si aggiusterà; sì certo ma con lo scorrere delle ore, dei giorni, delle settimane ogni istante è diventato ormai prezioso. “Lo Stato italiano ha fatto abbastanza per sostenere le attività costrette ad affrontare tutte le difficoltà, soprattutto quelle economiche, sorte a causa del coronavirus; però ci ha impiegato troppo tempo” – dice Edoardo Angeloni, imprenditore cinematografico napoletano che ha conosciuto, come molti altri impresari italiani e non, la crisi causata dalla pandemia di COVID-19. “Noi, qui in Italia, siamo stati troppo burocratici e troppo poco pratici; tuttavia ce la siamo cavata non bene ma benissimo se solo pensiamo che quando è scoppiata la pandemia mancavano addirittura le mascherine per proteggersi da un eventuale contagio” – afferma con decisione Angeloni. “La mia esperienza pluridecennale nel settore della logistica e dei trasporti mi ha permesso di continuare a portare avanti la mia attività e per questo non mi sono mai fermato, ho sempre lavorato soprattutto grazie all’impennata dell’e-commerce e al relativo aumento delle vendite online che ha favorito il mercato dei corrieri e delle spedizioni” – aggiunge Edoardo Angeloni, tirando un sospiro di sollievo. L’uscita dei film è stata ovviamente posticipata, le riprese delle serie televisive sono state annullate come quelle de I bastardi di Pizzofalcone 3, Gomorra, Il commissario Ricciardi, Mina Settembre alla cui realizzazione Edoardo Angeloni compartecipava o avrebbe dovuto iniziare a farlo. La conseguenza di tutto questo? La macchina dell’industria cinematografica ha subito un arresto repentino e inaspettato. Anche nel campo del teatro, della musica, della danza e dello spettacolo in generale tutto si è interrotto e non c’è stata la possibilità neanche di reagire o di rimediare in qualche modo. Ogni progetto studiato a lungo, qualunque performance già programmata è precipitata nel limbo; è stato, e per certi versi è ancora oggi, un vero e proprio black out altro che lock down. “Ora siamo in attesa, non abbiamo alcuna certezza in merito ai tempi di ripresa, non sappiamo ancora se riprenderemo” – ribadisce Edoardo Angeloni che continua – “Io, però, sono ottimista, voglio esserlo, fare anche un piccolo passo è comunque un segnale di ripresa; sono positivo, guardo avanti e aspetto con pazienza che accada qualcosa, ciò che conta è ricominciare e farlo in maniera definitiva”. Le aspettative sono alte, il ritorno alla normalità è fortemente voluto ma “c’è ancora troppa negligenza in giro, pochi controlli e quasi nessun più rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie imposte inizialmente per evitare un potenziale contagio da COVID-19”. Edoardo Angeloni, esprime il punto di vista di chi fornisce un servizio ad un settore industriale che sembra essere il più stressato durante questo periodo di enorme incertezza e suggerisce “un aiuto finanziario più risolutivo e veloce”, una tax credit in primis a favore della categoria professionale dei produttori cinematografici affinché questi ultimi possano essere in grado di “garantire uno stipendio a tutte le maestranze coinvolte, nessuna esclusa, perché la quantità di risorse a disposizione non è mai abbastanza in questo settore”. I costi sono alti, rimettere in piedi un’attività o semplicemente riaprirla e farla ripartire sarà oneroso. I sacrifici si accumuleranno, i disagi saranno tanti talvolta anche insuperabili, le fatiche aumenteranno in modo esponenziale; l’inizio di una nuova fase sarà complicato ma non impossibile, basta munirsi di tanta forza di volontà e un elevato livello di tolleranza. Il tempo, quello che apparentemente ci ha ingannato, prolungando le concessioni di contributi, ritardando l’assegnazione di risorse finanziarie fondamentali per non dichiarare il fallimento, è paradossalmente l’unico alleato per superare questa nuova sfida. Il tempo è denaro: questa frase mai come in questo periodo vale più di qualunque altra parola per chi come l’imprenditore cinematografico Edoardo Angeloni è coinvolto nel settore terziario di un’economia disorientata, però allo stesso modo il saper aspettare, senza avere fretta, e farlo con calma e tranquillità rappresentano la chiave di una svolta molto vicina. Non la vediamo ancora, per ora possiamo solo immaginarla, ma c’è e presto darà dei segnali ancora più forti!

Felicia Mercogliano

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