“Ci vuole coraggio per trovare la forza a combattere e ci vuole coraggio per credere in una giustizia che tarda a presentare il conto per i colpevoli di questi crimini”.
Linda Moberg è stata picchiata e strangolata dal suo marito nel maggio 2019. La prima udienza del processo nei confronti del suo aguzzino è stata rinviata a causa della pandemia di COVID-19 e le udienze successive sono state rinviate per l’assenza di un giudice. Linda e suo figlio hanno paura di incontrare il loro aguzzino per strada e non c’è alcuna misura cautelare a protezione della vittima. Linda attende da quasi quattro anni che la giustizia faccia il suo corso.
“Per il quarto anno di seguito sarò insieme al mio avvocato Massimiliano Santaiti, al Tribunale Penale di Roma. Dovrebbe parlare l’imputato e forse dopo 4 anni mi troverò di fronte a chi con colpi di bastone mi ha massacrato con l’intenzione di uccidermi – ha aggiunto, facendo riferimento al processo fermo da anni a causa del covid – Tutte le donne che come me lottano per avere giustizia, combattono con la paura di incontrare per strada i loro aguzzini e porteranno per sempre le cicatrici nell’anima. In memoria di tutte le Donne che al processo non sono mai arrivate, per non dimenticare mai”.