Nella giornata di ieri è andato in scena l’incontro tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu: tema centrale, ovviamente, la situazione in Palestina.
Secondo le indiscrezioni, il presidente americano Donald Trump, avrebbe proposto a Netanyahu un piano su 20 punti per la risoluzione della questione. Uno spiraglio di apertura si è intravisto da parte di Netanyahu, che ha però precisato: “Non esisterà uno Stato di Palestina”. Il premier israeliano rimane dunque fermo sulle sue posizioni.
In aggiunta al cessate il fuoco ed al ritiro immediato dell’esercito israeliano da Gaza, ci sarebbero anche altre misure. Una di queste è la possibilità per i membri di Hamas di vedere loro con scesa un’amnistia in caso di immediata cessione degli ostaggi. Se però questi dovessero rifiutare la proposta, Netanyahu ha fatto sapere che avrebbe il presunto diritto di poter “completare il lavoro con il pieno appoggio degli Stati Uniti”. L’alto funzionario di Hamas, Muhammad Mardawi ha però dichiarato che il piano “pende verso la prospettiva israeliana”.
Intanto, l’IdF, l’esercito israeliano, ha dichiarato di aver trovato le prove che legherebbero la Global Sumud Flotilla ad Hamas. Secondo alcuni esponenti israeliani, infatti, Hamas avrebbe finanziato la spedizione umanitaria, addirittura concedendo l’opportunità di utilizzare navi di sua proprietà per effettuare la missione. “Solo propaganda”, la risposta della portavoce italiana della Flotilla, Maria Elena Delia.
Anche l’Anp si è detta favorevole alle trattative con gli USA. “Affermiamo la disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti e tutte le parti per raggiungere la pace”, queste le parole in una nota ufficiale.
Fonte: tgcom24
