Liliana Resinovich non ha assunto droghe prima di morire. Ecco cosa è emerso dall’esame tossicologico

22 Marzo 2022 - 14:13

Liliana Resinovich non ha assunto droghe prima di morire.  Ecco cosa è emerso dall’esame tossicologico

Liliana Resinovich non ha assunto alcun tipo di sostanza, droga o farmaci, che possa averle causato la morte o portata a uno stato di incoscienza, prima di morire.

È questo, in sintesi, il risultato
della consulenza tossicologica depositata dalla Procura di Trieste.

La quale, sta indagando sul giallo
della sessantatreenne, scomparsa il 14 dicembre, e trovata morta il 5 gennaio nel bosco dell’ex Ospedale psichiatrico.

Dagli esami, attesi per mesi,
non è arrivata quindi la svolta sperata, tanto che, come si legge in una nota della Procura stessa, “il quadro investigativo non è mutato”.
Le indagini, insomma, continuano.

Ma cosa ,dice ,esattamente la consulenza tossicologica, che è stata effettuata “sulle matrici biologiche tratte dal corpo di Liliana Resinovich?

Le conclusioni sono testualmente le seguenti:

“Al fine di determinare le cause
della morte sono state effettuate analisi tossicologiche, per la ricerca di droghe, sia di tipo immunochimico su sangue e urine.

Anche di tipo cromatografico in spettrometria di massa tandem per tutte le altre matrici biologiche.

Le analisi tossicologiche immunochimiche di screening hanno dato esito negativo”.

Per aumentare la capacità d’indagine
si è poi proceduto ,“con analisi più sofisticate ,e a più ampio raggio di ricerca .

Adottando metodologie di analisi in spettrometria di massa specifiche (“target”) per centinaia di sostanze,
in modo da avere la massima sensibilità.

Si è potuto così rilevare la presenza
di sostanze che il soggetto aveva assunto durante un pasto, presumibilmente la colazione,
(caffeina e teobromina, uvette).

E che avesse assunto verosimilmente qualche multivitaminico ,(sostanze appartenenti al complesso della vìt. 86), e un’aspirina e una tachipirina,
di cui tracce sono state ritrovate solo nelle urine”.