Quale essere umano ha diritto di toccarti?
Quale essere umano ha diritto di Farti del male?
Nessuno
Emozioni forti tra gli allievi alle parole di Barbara Bartolotti
Pomigliano d’Arco, 17 Dicembre – Si è tenuto ieri (16 dicembre 2022 n.d.r.) presso il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane Salvatore Cantone di Pomigliano D’Arco (NA) – plesso
“Pirozzi” – diretto dal Prof. Giovanni Russo, l’incontro dal titolo “Liberi di Vivere nell’Amore” con la testimonianza di Barbara Bartolotti sopravvissuta a brutali violenze.
L’Organizzazione è stata curata dalla prof.ssa Lucia Vecchione docente di Filosofia e Scienze Umane, moderato dalla prof.ssa Ines Barone Referente della Pace e della Legalità. L’incontro si è aperto con la proiezione di un cortometraggio realizzato dalle allieve del liceo.
“Stasera siamo qui per conoscere una storia, una storia – introduce la prof.ssa Vecchione – importante come quella di Barbara Bartolotti. Ho voluto fortemente questo incontro perché
ascoltando la storia di Barbara possiamo recuperare una memoria che non è morta ma è resa viva dalla forza di chi lotta e nonostante tutto riesce a trasformare la violenza in una danza di umanità”.
“Amare ed essere amati, attraverso cui viviamo il tema del rispetto – con queste parole il dirigente Russo interviene al dibattito -Importante fare tesoro di ciò che Barbara ci racconta. Come
istituzione scolastica non solo dobbiamo insistere su questo tema ma accompagnarvi a farvi comprendere quanto importante sia l’urgenza che voi parliate, se la persona a cui tenete non vi
rispetta. Cercheremo di attivare un numero verde all’interno della nostra istituzione scolastica affinché possiate confidarvi. Molto spesso, la solitudine è l’inizio del problema. Il primo appello che
vi faccio, apritevi, parlate non tenetevi tutto dentro!” un appello/sprone quello lanciato dal Dirigente scolastico Prof. Giovanni Russo che apre ad altri incontri simili con la condivisione territoriale anche in luoghi diversi dalle mura scolastiche.
Barbara parla, viaggia ed ascolta a nome di quei cuori che non battono più, che non hanno avuto la possibilità di vivere le proprie vite. Toccanti parole che devono servire da monito affinché non si
abbassi mai la guardia contro la violenza. “Oggi – dice Barbara – sono una donna che nonostante le violenze subite, vive. La mia vita è cambiata in pochi attimi. Ho finto di morire, per avere una speranza di vita”.
Al termine dell’incontro ho parlato con la signora Barbara, la sua voce era ancora intrisa di emozioni ed è proprio questo che le chiedo.
Io: Quali sentimenti le suscita dopo 20 anni raccontare e rivivere ancora quei momenti?
B: Forti emozioni, quelle che mi arrivano dagli occhi dei ragazzi e delle ragazze che incontro nelle scuole. Comprendo ogni volta che è necessario parlarne, sensibilizzare, prevenire in questo modo la violenza. Sicuramente oggi, c’è meno rabbia di allora. La sofferenza c’è sempre, soprattutto quando vedo le mie cicatrici che non mi abbandoneranno mai.
Io: Cosa è cambiato in merito alle tutele ed alla prevenzione contro la violenza di genere?
B: Seppure in modo lento le cose sono cambiate, in 20 anni c’è maggiore solidarietà e mi piace pensare che storie come la mia abbiano potuto incidere sulle tutele offerte dalle istituzioni, e quello
che faccio, viaggiando e parlando anche per chi oggi non c’è più, abbia aiutato altre donne a salvarsi dalla violenza, soprattutto quella che ti arriva in modo inatteso ed inaspettato. Per questo ho fondato l’associazione “Libera di vivere” per dare coraggio a tutte le donne a denunciare.