Mohamed Shahin, imam di Torino, torna libero. La corte d’appello di Torino ha infatti accolto il ricorso presentato dall’avvocato dell’uomo, determinando la cessazione della sua detenzione del centro di permanenza per i rimpatri di Caltanissetta.
Tutto era iniziato per via di un provvedimento di espulsione a firma del ministro Matteo Piantedosi per una dichiarazione fatta dall’imam nel corso di una manifestazione della Palestina in cui affermava che l’atto compiuto il 7 ottobre 2023 da Hamas non fosse violenza. La frase era stata poi contestualizzata meglio dall’imam affermando che quell’azione non doveva essere letta come un’azione ma come una reazione all’occupazione israeliana. I giudici adesso hanno escluso “la sussistenza di una concreta e attuale pericolosità”.
Il provvedimento aveva suscitato grandi polemiche in relazione sia a quella che molti sostenevano fosse una violazione del diritto di espressione sia al pericolo che l’imam, eventualmente rimpatriato in Egitto, avrebbe affrontato essendo un oppositore del regime.
“La nostra gioia per la liberazione di Mohamed Shahin dal Cpr di Caltanissetta è immensa. E sappiamo di condividerla con tantissime e tantissimi torinesi che in queste settimane si sono mobilitati e che ringraziamo. La Corte d’appello di Torino ha accolto il riesame sulla convalida del suo trattenimento, rilevando che non sussistono elementi per affermare che sia un soggetto pericoloso, anzi che la difesa ha dimostrato ‘un concreto e attivo impegno del trattenuto in ordine alla salvaguardia dei valori su cui si fonda l’ordinamento dello Stato italiano” ha scritto in una nota Marco Grimaldi, vicecapogruppo di AVS alla Camera.
Fonti: IlPost, IlFattoQuotidiano
