Vinse una Champions League e due campionati di calcio tra il 1992 e il 1998, oggi Tarik Oulida, ex centrocampista olandese di origini marocchine, torna a far parlare di sè. Le motivazioni però questa volta non sono legate al mondo del calcio, anzi, Oulida è stato il responsabile di un qualcosa di terribile.
Accertato in via definitiva, l’ex calciatore è stato condannato a due e anni e mezzo di carcere per aver abusato sessualmente di sua figlia. All’epoca dei fatti, 12 anni fa, la bambina aveva solo 6 anni.
Secondo i giudici, Oulida si sarebbe infilato nel letto in cui dormiva la figlia e avrebbe iniziato a palpeggiarla nelle parti intime, finendo anche per aggredirla. Oggi, all’ex calciatore, inoltre, è stato imposto il divieto di contatto o avvicinamento alla figlia, ormai maggiorenne. Come spiega il De Telegraaf, dopo aver scontato la pena in carcere, resterà sotto il controllo delle autorità spagnole per altri quattro anni e due mesi. Dopodiché l’ex calciatore di Ajax e Siviglia non potrà più mettere piede in Spagna per dieci anni.
In realtà non è la prima volta che l’olandese di origini marocchine finisce nei guai con la legge. Già in passato era stato tratto in arresto per un mese con l’accusa di frode. Oggi, la sentenza che lo ha colpito è definitiva e non più soggetta ad appello.
Insomma, dopo aver calcato grandi palcoscenici a livello calcistico, riuscendo a vincere anche una Champions League, della carriera di Tarik Oulida non resta più niente. Solo tanta vergogna. Fonte: Fanpage.it