Leopoldo Mastelloni: “Il reddito di cittadinanza andrebbe abolito, ha ucciso la voglia di lavorare”

23 Maggio 2022 - 18:57

Leopoldo Mastelloni: “Il reddito di cittadinanza andrebbe abolito, ha ucciso la voglia di lavorare”

Leopoldo Mastelloni, popolare attore di cinema e teatro, si esprime negativamente a proposito di reddito
di cittadinanza con particolare riferimento agli effetti da esso prodotti.

Dopo avere già manifestato in passato
la sua posizione critica nei confronti dello strumento diventato uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 stelle, l’attore torna sulla questione.

Ospite di Massimo Giletti nell’ultima puntata di Non è l’Arena, Mastelloni
si è detto convinto che lo strumento disincentivi la ricerca di lavoro:

“Questo reddito di cittadinanza ha ucciso la voglia di lavorare. […] Secondo me andrebbe abolito.

Una cosa straordinaria l’ha detta Daniela Santanché, i navigator.
I navigator dovrebbe essere navigati. Sono 1600 euro rubati”.

Già in passato, Mastelloni aveva
esposto il suo punto di vista critico a proposito del reddito di cittadinanza benché  fosse tra i beneficiari della misura.

Era il 27 ottobre 2021 e anche in quell’occasione l’attore era stato ospite del talk di Giletti.

“Sono salito di poco e ora prendo circa mille euro.

Dopo tre anni che sto a casa
senza fare niente con il reddito e vengo incentivato dallo Stato, è difficile rientrare nel mondo del lavoro.

Anche perché le mansioni non sono in linea con il lavoratore o con chi non ha mai fatto niente”, aveva fatto sapere all’epoca, “Se togli questa manna dal cielo all’improvviso secondo me succede una rivoluzione”.

Anche in quel caso, aveva ribadito
la sua posizione: “il Reddito di cittadinanza disincentiva a cercare lavoro.

Non si è supportati e quindi, per un giovane, quei 700-800 euro al mese
sono uno stipendio”.

Anni fa, nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica, Mastelloni
si era detto profondamente preoccupato, per la sua condizione di indigenza derivante dal fatto che percepisse una pensione di 600 euro mensili.

“Dopo 50 anni di lavoro e di contributi prendo 625 euro di pensione al mese.

Se non avessi degli amici che mi aiutano a pagare l’affitto, prenderei 40 pillole di sonnifero e me andrei via: ci penso sempre più spesso a farla finita”.