Il 15 luglio 2025, si è tenuta un’udienza chiave nel procedimento che vede imputati Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, e il dj Tommaso Gilardoni. I due sono accusati di revenge porn aggravato ai danni di una ragazza di 22 anni, che si è costituita parte civile chiedendo una provvisionale di 50mila euro. Secondo quanto dichiarato dal suo legale, l’avvocato Stefano Benvenuto, la giovane sarebbe stata costretta a cambiare vita e a trasferirsi all’estero a causa della diffusione non consensuale di video espliciti.
I difensori degli imputati, Vinicio Nardo, Adriano Bazzoni e Alessio Lanzi, non si sono opposti alla costituzione di parte civile e hanno preannunciato l’intenzione di ricorrere al rito abbreviato. Il giudice ha aggiornato l’udienza al 13 novembre, in attesa di una decisione su un altro filone dell’indagine, inizialmente archiviato, relativo a un’accusa di violenza sessuale.
La parte civile si oppone con forza all’archiviazione di questo secondo capo d’accusa. Secondo l’avvocato Benvenuto, la giovane – nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 – non era in grado di prestare un consenso valido a causa dell’assunzione di alcol, cocaina e benzodiazepine. Per la Procura, invece, non emergerebbe la prova che gli imputati fossero consapevoli di questa incapacità, escludendo così il reato di stupro.
La vicenda, complessa e delicata, continua a sollevare interrogativi sulla tutela delle vittime, il consenso e l’uso illecito di immagini intime. L’esito del processo sarà cruciale per chiarire i confini giuridici del revenge porn e delle violenze digitali.
fonte: Fanpage.it
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