In Parlamento è stato presentato un emendamento che prevede l’aumento degli stipendi dei Ministri “non eletti”.
È ormai già un caso: la maggioranza parlamentare ha proposto un emendamento all’interno della nuova legge di bilancio. Questo prevede un aumento di stipendio per quei Ministri che “non sono stati eletti” ossia coloro che al momento delle elezioni legislative del 2022 non si erano candidati o non furono eletti. Questi ministri e sottosegretari, pertanto, percepiscono stipendi inferiori rispetto ai Ministri “eletti”. L’emendamento punta perciò ad equiparare gli stipendi tra tutti i membri del governo.
Quali sarebbero i nomi dei beneficiari? Coinvolti in questa sorta di aumento di stipendio sono in tutto 18, di cui 8 ministri: Andrea Abodi (Sport), Marina Calderone (Lavoro), Guido Crosetto (Difesa), Alessandro Giuli (Cultura), Matteo Piantedosi (Interno), Giuseppe Valditara (Istruzione), Alessandra Locatelli (Disabilità) e Orazio Schillaci (Salute).
A quanto ammonterebbe l’aumento?
Questa proposta aggiungerebbe 3.503,11 euro della diaria che spetta a deputati e senatori e 3.690 euro di rimborsi per l’esercizio del mandato. A questi settemila euro circa bisogna poi andare a sommare anche altri 1.200 euro per le spese telefoniche e i rimborsi di viaggi. Che si sommano, naturalmente, ai 10.435 euro lordi di partenza. Insomma un aumento consistente per tutti i 18 membri del governo.
Intanto la notizia fa rumore. Più che altro ci si chiede quanto sia necessaria questo emendamento a fronte della situazione del paese. Anche perché intanto sono aumentate le tasse d’imbarco per gli aerei e le tasse per i giochi online. In più spunta anche l’aumento dei pedaggi autostradali: circa l’1,8% in più nel 2025.
“Mentre il Paese lotta per arrivare a fine mese, il governo decide di destinare risorse pubbliche all’aumento degli stipendi dei ministri” ha detto Ubaldo Pagano (Pd) . “Una scelta che lascia increduli e appare ancora più grave alla luce di una manovra di bilancio che non investe in sanità, scuola, lavoro e casa”.
Fonte: Open, Il Manifesto