“Le vogliamo ricordare così”. Gaia e Camilla, chi erano le due 16enni morte in Corso Francia. E i loro sogni

23 Dicembre 2019 - 14:49

“Le vogliamo ricordare così”. Gaia e Camilla, chi erano le due 16enni morte in Corso Francia. E i loro sogni

“Le vogliamo ricordare così”. Gaia e Camilla, chi erano le due 16enni morte in Corso Francia. E i loro sogni

Roma è sotto choc per la tragica vicenda di Gaia e Camilla, le ragazze di 16 anni investite in Corso Francia dal suv guidato da Pietro Genovese, figlio del regista, risultato positivo al test di alcol e droga, quindi indagato per omicidio colposo. Un’altra pista vagliata dagli investigatori sembrerebbe ponderare il coinvolgimento di altre auto. Questo ultimo aspetto andrebbe a fare incrementare il numero dei colpevoli con aggravante di omissione di soccorso. A riprendere tutto, le telecamere poste all’incrocio stradale, che ha visto perdere la vita di Gaia e Camilla.

Le parole della sindaca Raggi non fanno che confermare lo strazio di tutti: “Profondo dolore per la tragica morte di due ragazze, investite questa notte in Corso Francia. Roma si stringe alle famiglie colpite da questa tragedia. E’ inaccettabile morire così. Aspettiamo che si faccia chiarezza ma guidare in modo responsabile è un dovere”. Le indagini sulla morte di Gaia e Camilla continuano incessanti, ma sicuramente nulla potrà colmare il vuoto lasciato dalle ragazze.

Amiche e compagne di banco della classe di quel 3° CL nel liceo classico Giulio De Santis, che si è trovata sul luogo per lasciare, insieme a molti altri cittadini romani, i mazzi di fiori in grado di simboleggiare il profondo dolore per la perdita. Banchi che rimarranno vuoti quanto il cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerle. Chi erano Gaia e Camilla? Quali i loro sogni, le loro passioni? Cosa ha portato via con loro, quella tragica notte? Due caratteri diversi, che sapevano compensarsi e 16 anni da vivere nella spensieratezza che contraddistingue l’età.

Una amava lo sport, l’altra lo studio e aveva tanti progetti in programma con la mamma. Due vite spezzate a 16 anni. Abitavano entrambe a Collina Fleming. Gaia Von Freymann era una ragazza socievole che amava lo sport. Canottaggio e pallavolo, Gaia investiva molto tempo in queste attività.  “Una persona davvero speciale e sempre pronta ad aiutare gli altri”, ha detto un amico arrivato in Corso Francia. Figlia unica, abitava a pochi metri dal liceo classico De Sanctis, dove frequentava il terzo anno. Il papà è stato il primo a riconoscere il corpo senza vita di gaia. Un ufficiale di complemento dei carabinieri in congedo, da 32 anni lavora nel campo delle assicurazioni, costretto su una sedia a rotelle per un incidente stradale in moto di dieci anni fa. Questo è stato appreso da un amico. Gaia era felice, perché tra qualche giorno avrebbe visitato Barcellona.

Camilla Romagnoli, invece, aveva un carattere più mite e amava studiare. Silenziosa e riservata, ma non per questo meno solare di Gaia. Sorella minore di due figlie, di un papà che lavora per una ditta di generi alimentari. La mamma di Camilla, che è accorsa sul luogo del drammatico incidente, ha detto in lacrime: “Avevamo fatto tanti progetti con Camilla. Non è giusto. Non doveva andare così”. Camilla era anche fidanzata e dalle sue parole, rilasciate al Tg1,  comprendiamo molto del carattere di Camilla: “Me la voglio ricordare come una ragazza splendida. Sia dentro che fuori. Aveva un carattere unico, genuino. Le devo tutto”.