Le prime indiscrezioni sul caso del neonato morto nella culla termica: depositata la perizia della Procura

13 Aprile 2025 - 21:41

Le prime indiscrezioni sul caso del neonato morto nella culla termica: depositata la perizia  della Procura

Sarebbe stato abbandonato ancora vivo il neonato trovato senza vita lo scorso gennaio nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco a Bari. A confermare questa ipotesi, già emersa durante l’autopsia, sono gli ultimi accertamenti disposti dalla Procura, secondo cui il piccolo sarebbe deceduto poche ore dopo l’abbandono, a causa di ipotermia.

A riferirlo è il Quotidiano di Puglia, che anticipa i contenuti della perizia irripetibile depositata in questi giorni. Gli esami, effettuati dal genetista Carlo Previderè dell’Università di Pavia — lo stesso consulente del caso Yara Gambirasio — si sono concentrati su alcune tracce di liquido rinvenute sul tappetino della culla e su frammenti di cuore e cervello del neonato, prelevati durante l’esame autoptico.

Secondo indiscrezioni non ancora confermate ufficialmente, i risultati avrebbero accertato che il liquido in questione è urina, riconducibile al neonato. Anche gli esami sugli organi sembrerebbero rafforzare la tesi secondo cui il bambino fosse vivo al momento in cui è stato lasciato nella culla.

Sulla vicenda indaga la squadra mobile della Questura di Bari. Sono al momento due i fascicoli aperti. Il primo, a carico di ignoti, ipotizza il reato di abbandono di minore con esito mortale. Il secondo, per omicidio colposo, è indirizzato nei confronti del parroco don Antonio Ruccia e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che aveva installato la culla termica nel 2014 e che, pochi giorni prima della tragedia, era intervenuto per una manutenzione del dispositivo.

Fonte: Fanpage.it

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