“Le Mani di Napoli”: una nuova realtà per portare Napoli in alto

14 Maggio 2022 - 13:47

Da poche ore si è tenuta la prima uscita in pubblico di una nuova ma già salda realtà.

“Le mani di Napoli” finalmente si è presentata alla città, trovando come scenario la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo.

Mai prima d’ora i grandi maestri napoletani che detengono i segreti del gusto partenopeo si erano uniti in un organismo che li rappresentasse come tali.

La conferenza è stata seguita da numerosi giornalisti e associati venuti da gran parte d’Italia e del mondo.

La prima persona a cui è stata data la parola è stata il Sindaco di Napoli, il quale ha rinnovato la vicinanza della giunta nei confronti dell’associazione, in quanto ritiene la stessa una fonte di mantenimento della tradizione ma soprattutto dell’identità Partenopea.

Da qui possiamo estrarre un breve sunto delle parole dette dal Sindaco:

“Le mani di Napoli è un’associazione culturale in quanto fa dell’alto artigianato espressione dell’immenso valore della città.

Oltretutto essa fornisce una grande spinta anche in termini economici, valorizzando il marchio a livelli internazionali e attraendo turisti di alto livello.

Pertanto, bisogna combinare quantità e soprattutto qualità di turismo, di conseguenza stiamo già lavorando con l’assessore Armato per far sì che i turisti possano essere attratti sia dalle bellezze della città sia dalle straordinarie produzioni artigianali.”

In chiusura il sindaco ci ha tenuto a garantire un supporto anche dal punto di vista formativo in quanto si stanno realizzando dei progetti per garantire formazione ai giovani e per farli sentire realizzati da ciò che fanno.

La scuola dei mestieri di Napoli è una realtà prossima e l’amministrazione è favorevole e vicina al progetto.

Dopo l’intervento del sindaco, il relatore della conferenza, Enzo Agliardi, passa la parola al Presidente dell’associazione, l’avvocato Giancarlo Maresca, chiedendogli come nasce l’organizzazione.

L’avvocato esordisce durante la conferenza con una frase breve ma significativa:

“Noi vogliamo un’altra Napoli”.

Questo concetto adottato dal presidente sta a significare che l’artigianato e soprattutto la città deve intraprendere un nuovo percorso, in quanto non bisogna agire soltanto da export del marchio, ma bisogna far sì che i grandi cultori della tradizione partenopea vengano a Napoli; ciò è possibile se vengono organizzati eventi come fiere e sfilate, invitando loro a venire “a vestire a Napoli”.

Durante l’intervento l’avvocato Maresca ricorda che purtroppo c’è stato un cambio a livello esponenziale della qualità del vestire: prima lo si faceva per dimostrare di appartenere ad una classe superiore, poi si è passati al vestire per “dovere”, adesso bisogna vestire per “gioco” (e chi meglio dei napoletani lo sa fare?).

In conclusione, egli esprime l’idea di voler realizzare un “tre giorni a Napoli”, breve periodo di attività quali sfilate, fiere ed eventi per far scoprire sempre più il valore napoletano ai turisti ed ai cultori. Una data ipotetica per tale evento è fissata circa un mese prima di Natale.

In seguito all’intervento del presidente Maresca ci sono state le parole dell’assessore regionale, Armida Filippelli, la quale ha manifestato immenso interesse al progetto in prima persona ma soprattutto come delegata regionale.

L’assessore ha tenuto subito a rinnovare l’importanza della città fin da tempi remoti, di conseguenza il prestigio della tradizione artigianale, il quale non va assolutamente perso ma va trasmesso ai giovani in modo tale da garantire l’identità dello stesso.

Inoltre, ella ha parlato anche di un progetto legato alle future Academy Campane, per le quali sono stati stanziati circa venti milioni di euro.

Il progetto è molto interessante in quanto cerca di valorizzare e tramandare l’arte napoletana. L’idea è quella di pubblicizzare il progetto tramite workshop e pubblicità in modo tale da attrarre i giovani.

Un contributo importante alla conferenza è stato dato dall’assessore al turismo e alle attività produttive Teresa Armato, la quale ha ricordato che l’artigianato napoletano offre lavoro ed è soprattutto molto produttivo, pertanto va tramandato con continuità.

Sul finale ci teneva a congratularsi con chi ha ideato il progetto, in quanto molte volte l’individualismo tende a sovrastare lo spirito di squadra, sebbene solo in gruppo si possano raggiungere grandi risultati.

Dopo l’intervento dell’assessore, la parola è passata al vicepresidente della “Camera di Commercio” Fabrizio Luongo.

Egli ha tenuto subito ad esprimere interesse nei confronti dell’organizzazione, in quanto l’artigianato è uno dei pochi settori che mantiene una tendenza positiva da quattro anni, grazie al coraggio degli artigiani che hanno saputo rinnovarsi e grazie al loro saper inventare il lavoro.

Inoltre, ha ribadito l’importanza e l’unicità della sartoria napoletana, la quale va valorizzata, ricordando che “le mode passano ma lo stile resta”.

L’intento è quello di realizzare “un appuntamento” fisso in città, il quale, nonostante i cambiamenti che ci potranno essere, dovrà essere una pietra miliare da mantenere negli anni.

A concludere la conferenza è stato invitato a contribuire il vicepresidente dell’associazione Damiano Annunziato, che ha esordito ringraziando Napoli, denominandola metaforicamente come una “mamma”, alla quale regalare gioie ma soprattutto risultati.

Un altro obiettivo dell’associazione è quello di valorizzare le persone ma soprattutto l’arte prima sul territorio per poi trasportarla all’estero.

Prima di concludere ha voluto ringraziare due figure fondamentali che hanno fatto da collante tra l’organizzazione e le autorità, Lorenzo Crea e Carlo Puca.

In chiusura il vicepresidente ha fatto una promessa: portare Napoli in alto. Quella di ieri è stata una pietra miliare.

C’è stata una Napoli sartoriale prima del 13 maggio e ci sarà una Napoli sartoriale del dopo.

Al termine della conferenza sono stati rinnovati i saluti alle istituzioni presenti, ai giornalisti e agli associati che hanno preso parte alla conferenza.

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