Nel giorno dello sciopero generale indetto contro la situazione in corso da ormai oltre due anni nella Striscia di Gaza e innescato dal blocco delle imbarcazioni della Flotilla da parte di Israele, il botta e risposta tra Matteo Salvini, ministro dei trasporti, e Maurizio Landini, leader della CGIL, si fa acceso. A Roma anche la segretaria del PD Elly Schlein che difende i lavoratori scesi in piazza.
Nelle piazze di tutta Italia si sono unite diverse categorie di lavoratori, ma la polemica sulla legittimità dello sciopero non si placa. Nella giornata di ieri, il Garante aveva giudicato illegittimo lo sciopero per mancanza di preavviso, nonostante i sindacati avessero con anticipo affermato che avrebbero indetto lo sciopero qualora le imbarcazioni della Flotilla fossero state fermate. Secondo quanto dichiarato dal Garante, infatti, una semplice condizione non può costituire un preavviso.
“Scioperare vuol dire rinunciare allo stipendio. Un governo intelligente dovrebbe essere orgoglioso di questa manifestazione perché fatta da persone perbene che vogliono difendere l’onore di questo paese” ha dichiarato Maurizio Landini mentre partecipava allo sciopero a Roma dove, secondo l’USB, sarebbero scese in piazza 300.000 persone.
Intervistato alla trasmissione Mattino5, il ministro Salvini ha dichiarato: “Teppisti, quelli che lanciano fumogeni e sassi o bottiglie in testa a dei lavoratori, perché i poliziotti sono lavoratori, non sono studenti. Chi oggi sciopera sa che va contro la legge e rischia sanzioni sia a livello personale che come organizzazioni sindacali. Lo organizza Landini? Paghi Landini”. Inoltre, ha aggiunto: “cosa ci guadagnano i bambini di Gaza se questi deficienti mandano 60 poliziotti in ospedale? Questo – aggiunge – è uno scontro politico, a questa gente di Gaza non interessa un fico secco. Questi ce l’hanno con Salvini, con la Meloni e col mondo”.
Al corteo ha preso parte anche la segretaria del PD Elly Schlein che ha dichiarato: “Giù le mani dal diritto allo sciopero, è molto grave l’attacco arrivato e le minacce di precettazione, siamo dalla parte di lavoratrici e lavoratori”.
Fonte: ANSA
