“Il risarcimento di un euro è improponibile: non soddisfa alcun bisogno, se non quello di un caffè”. Eppure è questa la cifra che era stata proposta ai genitori di Lavinia, la bimba investita quando aveva 16 mesi nell’estate del 2018 mentre era all’asilo. “È un’offesa, nessuna vita può valere un euro, neanche una spezzata come quella di Lavinia: nessuno si arricchisce, ma è necessario a Lavinia per vivere”.
A seguito dell’incidente è stata aperta un inchiesta che ha portato al processo che vede la maestra imputata per abbandono di minore e la donna che ha investito la bambina.
Oggi Lavinia compie 6 anni: ha passato la maggior parte della sua vita su un letto, dopo quel tragico incidente.
I fratellini la salutano e ci giocano: sanno che nonostante le condizioni di Lavinia, lei riconosce le loro voci e può volere bene ad entrambi.
Il giorno dell’incidente
Quando Lavinia è stata investita era il 7 agosto del 2018: come ogni giorno i genitori l’hanno accompagnata insieme al suo fratellino di tre anni all’asilo del comune in cui vivono, Velletri, sui Castelli Romani. Quella che sembrava una mattina come tante, però, resterà per sempre nella memoria dei genitori. “Verso le 10 di mattina è arrivata la telefonata che nessun genitore vorrebbe mai ricevere: la maestra ci ha comunicato che nostra figlia Lavinia era stata investita da una macchina mentre era in sua custodia. Abbiamo scoperto poi che la piccola, con grandissima probabilità, si trovava da sola in quel momento: il processo dovrà accertare il perché si trovasse da sola, visto che non era autonoma e gattonava appena”.
La bambina è stata elitrasportata d’urgenza al Bambino Gesù di Roma: “La sua prospettiva di vita era praticamente nulla: ci hanno detto che sarebbe morta entro le successive 24 o 48 ore o che, in alternativa, sarebbe rimasta nelle condizioni in cui si trova ora: in stato vegetativo”.
Sesto compleanno
Oggi, 15 marzo 2023, Lavinia compie 6 anni: “Sono arrivati come non dovrebbero arrivare: ci è capitato di andare spesso ai compleanni di altri bambini e bambine, vederli spegnere quelle candeline e immaginare come sarebbe stato. Non lo sapremo mai: i suoi sei anni saranno per sempre cristallizzati in questa condizione, per sempre sarà una bambina da accudire esattamente come si fa con i neonati. Sarà dipendente da noi per tutta la vita: potrebbe essere una vita lunghissima, non avendo una malattia neurodegenerativa, potrebbe arrivare anche a 50 o 60 anni creando a noi il problema del dopo di noi che è un problema che ci preoccupa e non ci fa dormire”.
Fonte: fanpage