Laureanda in medicina uccisa dal fidanzato: per il pm l’omicidio era «premeditato»

3 Dicembre 2020 - 14:49

Laureanda in medicina uccisa dal fidanzato: per il pm l’omicidio era «premeditato»

Un nuovo caso di femminicidio si è consumato a Furci Siculo, un piccolo comune in Sicilia di appena tremila anime. Il paesino, dove sta rapidamente diffondendosi il panico da Covid-19 per l’aumentare dei contagi, è ora scosso da un ulteriore dramma: la morte di una giovane, Lorena Quaranta, assassinata per mano del suo fidanzato, Antonio De Pace, 28 anni.

La relazione tra i due – stando alle testimonianze dei familiari – sembrava pacifica e improntata all’armonia: la coppia sarebbe stata addirittura in procinto di sposarsi. Lorena, studentessa di Medicina all’Università di Messina in procinto di laurearsi, era piena di progetti per il futuro: proprio come nella sua foto alla Fontana di Trevi, sperava che tutti i suoi desideri potessero realizzarsi.

Ma, improvvisamente, qualcosa nella sua vita cambia. La notte del 31 marzo sarebbe scoppiata una veemente lite tra Lorena e il suo compagno, in pieno lockdown. Sembra che l’uomo temesse che la fidanzata lo avesse contagiato con il coronavirus. I suoi dubbi si sarebbero rivelati, poi, infondati: dalle analisi è emerso che né lui né Lorena fossero positivi al contagio.

Colpita alla nuca da un corpo contundente nel corso del litigio e strangolata a mani nude dal fidanzato, la ragazza sarebbe deceduta poco dopo. Lo stesso De Pace avrebbe chiamato i carabinieri per avvertirli dell’avvenuto assassinio, dopo aver tentato di suicidarsi.

Secondo il pm, si sarebbe trattato di un omicidio premeditato. Questo è almeno quanto sembra emergere dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche, dalle quali è venuto fuori che Antonio aveva scritto poco prima ai suoi parenti, per lasciare tutti i suoi beni e i suoi risparmi ai nipoti. Sembrava, quindi, aver già previsto quanto sarebbe seguito al suo terribile gesto.

Ad aggravare ulteriormente la posizione dell’indagato, si aggiungano i motivi futili e il delitto a danno di una persona a lui legata da vincoli affettivi e di convivenza. Un altro terribile episodio che ricorda all’Italia quanto il femminicidio sia capillarmente e pervicacemente diffuso: una situazione di per sé già drammatica, che la forzata convivenza ha finito per inasprire.

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