Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista a Il Giornale dove ha introdotto le idee del Governo per ciò che riguarda gli argomenti trattati nelle scuole elementari e medie.
Il nuovo programma concerne novità per tutti gli alunni dai 6 ai 14 anni.
Per iniziare ci sarà più latino, già dalle scuole medie. Non sarà obbligatorio ma i genitori dei ragazzi potranno scegliere se inserirlo o meno nel programma degli alunni. Per Valditara, ciò serve ad “aprire le porte a un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni; rafforzare la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina; e poi c’è il tema, importantissimo, dell’eredità”.
Molta più importanza alla musica ed alla civiltà musicale. La materia vedrà una riconoscenza maggiore dalla scuola italiana, non solo all’interno dell’orario scolastico, ma anche con progetti extra-curricolari per insegnare di più e meglio ai ragazzi a suonare e cantare.
Importanti novità anche per la letteratura, la storia e la geografia. Ai ragazzi delle elementari verranno sottoposte sempre più opere per imparare a scrivere ed a leggere meglio. Ecco allora che si darà molto spazio ad autori come Saba, Pascoli e Penna. Alle medie verranno trattati anche i grandi classici mondiali: da Omero a Stephen King.
Occhio alle poesie a memoria ed allo studio della Bibbia. Le prime “iniziando con filastrocche e scioglilingua”, la seconda “per rafforzare le conoscenze delle radici della cultura italiana”.
Stretta alla geostoria: “La storia diventa la scienza degli uomini nel tempo. L’idea è di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente. Di più, nella scuola primaria l’insegnamento verterà anche sullo studio del nostro patrimonio storico. Negli ultimi due anni, in particolare l’attenzione si concentrerà sui popoli italici, le origini e le vicende dell’antica Grecia e di Roma, le loro civiltà, i primi secoli del Cristianesimo”.
Fonte: La Repubblica
