L’assassino di Erika Petri torna a casa: “Lui a casa, nostra figlia sotto terra”

15 Novembre 2023 - 18:40

L’assassino di Erika Petri torna a casa: “Lui a casa, nostra figlia sotto terra”

Erika Petri è stata uccisa nel 2017 dal suo fidanzato Dimitri Fricano. L’uomo le ha inferto 57 coltellate in un raptus di follia. Ora, dopo sei anni di carcere, è tornato a casa per motivi di salute.

Fricano soffre di obesità cronica e ha problemi cardiaci e vascolari. Il tribunale di sorveglianza di Torino ha deciso che le sue condizioni sono incompatibili con la detenzione in cella. Ha quindi concesso gli arresti domiciliari temporanei a Biella, dove vive con il padre.

La decisione dei giudici ha scatenato la rabbia dei genitori di Erika Petri, Tiziana e Fabrizio. Intervenendo a Pomeriggio Cinque su Canale 5, hanno espresso il loro dolore e la loro indignazione.

“Non ha senso – ha detto Tiziana -. Io me lo immaginavo in un letto, impossibilitato a muoversi, a lavarsi, ma vederlo fuori, col papà in macchina è una cosa pazzesca. Pensare che lui passa il Natale a casa con la famiglia e noi invece facciamo un bel mazzo di fiori per Erika e lo portiamo al cimitero…Già questo mi fa andare fuori di testa”.

Anche Fabrizio ha manifestato la sua rabbia: “Se lo incontro, io cosa faccio? Lui ha ucciso mia figlia e viviamo a meno di due chilometri di distanza. Hanno detto che era malato quando è successo il fatto. Ma non mi sembrava. Una persona seguita dal centro di igiene mentale mi domando come fa a permettersi di avere una collezione di rasoi. Non mi sembrava assolutamente un ragazzo malato”.

Fricano, invece, ha chiesto scusa ai genitori di Erika in una breve intervista mostrata dalla trasmissione. “Io non vivo più da 6 anni – ha detto -. Sono uscito di testa e sono diventato 200 chili. Io vivevo per la mia fidanzata, avrei pagato oro perché fossi morto io. Sono ossessionato da questa cosa. Vivo su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per anni perché non ce la facevo a uscire dalla cella. Sono a rischio vita in ogni secondo della giornata”.

Il caso di Fricano riapre il dibattito sulle condizioni dei detenuti e sulle misure alternative alla carcerazione. Molti si chiedono se sia giusto che un assassino possa tornare a casa, mentre i familiari della vittima restano senza giustizia.

Fonte: Fanpage

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