Il nuovo regista Daniele Luchetti ha fatto il punto sullo stato delle riprese e ha dato qualche anticipazione sulla trama dei nuovi episodi e sull’uscita.
L’amica geniale 3: Le protagoniste cresceranno sullo schermo
Nessun cambio di cast, dunque, diversamente da quanto anticipato dalle stesse Mazzucco e Girace l’anno
scorso. Le attrici avevano fatto intendere che avrebbero ripreso i ruoli di Elena e Lila soltanto per due o
tre episodi, per poi lasciare il posto a interpreti più mature, visto il salto temporale della terza stagione,
basata sul terzo volume della saga di Elena Ferrante Storia di chi fugge e di chi resta. Era già partito, tra
i fan, il totonomi per cercare di scovare le attrici che avrebbero sostituito le amatissime giovani protagoniste.
Invece, ha spiegato Luchetti, è stato riconfermato lo stesso cast perché:
“Era importante mantenere lo stesso aspetto fisico dei personaggi. Inoltre, gli attori sono cresciuti,
c’è una visibile maturità nelle loro espressioni, nei loro atteggiamenti. Abbiamo valorizzato questo
arricchimento di Gaia e Margherita, così come degli altri personaggi. Non è una soluzione di ripiego:
è una scelta che conferisce maggiore profondità. Le vediamo crescere dal vivo sullo schermo”
Le anticipazioni di Daniele Luchetti
Gli spettatori, insomma, vedranno crescere e maturare sullo schermo sia i personaggi che il cast.
La terza stagione cambierà tono e contesto, perché sarà ambientata negli anni ’70. Luchetti
ha confermato che dopo i riferimenti al neorealismo della prima stagione e alla Nouvelle Vague della
seconda, il riferimento stilistico della terza sarà la New Hollywood degli anni ’70:
“Nell’affrontare questa stagione, anche se avevo ottime sceneggiature, ho cercato di mettere gli
attori in situazioni in cui avessero più libertà, quel tipo di libertà che nasce dal cinema americano
degli anni ’70. Abbiamo lavorato molto sui sottotesti, sulla costruzione del personaggio, sugli archi
narrativi. C’è stato anche uno staff speciale per formare gli attori, in modo che sul set potesse accadere
qualcosa di inaspettato, come faceva il cinema in quegli anni: mettere lo spettatore di fronte a
qualcosa di inaspettato”
Sulle evoluzioni che subiranno le protagoniste, il regista ha anticipato: “Elena si chiede se sia una vera
scrittrice. Ha l’irrequietezza di un certo tipo di cinema degli anni ’70 che ricorda Monica Vitti. Lila, invece, continua a combattere per la sopravvivenza. Per lei mi ispiro a quei film degli anni ’70 che adoro, rivolti ad un pubblico adulto, con un tono sfacciato ed aggressivo.
Quando esce L’amica geniale 3?
Ciò che tutti vogliono sapere è, ovviamente, quando vedremo in tv Storia di chi fugge e di chi resta. Luchetti
ha fatto sapere che la prima parte della stagione è stata già girata a partire da novembre 2020 tra Napoli e Firenze.
Attualmente, la produzione è in pausa, sia per problemi legati al Covid che per permettere agli attori più giovani
di frequentare gli ultimi mesi di scuola. Ma anche perché c’è una frattura tra la prima parte della stagione e la seconda
e, grazie a questa pausa, sarà visibile maggiormente sullo schermo. Le riprese ripartiranno da Firenze a luglio
e termineranno di nuovo a Napoli nel mese di settembre. Il regista vuole fare le cose per bene e non riesce a
ipotizzare una data d’uscita. “Mi sono state consegnate le chiavi di una Ferrari, devo stare attento per essere sicuro di
andare veloce ma anche di prendere la strada migliore possibile”, ha spiegato. Presumibilmente, ipotizziamo noi,
i nuovi episodi arriveranno su Rai 1 nei primi mesi del 2022.
“La leggenda di Elena Ferrante”, come recita il titolo del libro appena uscito di Annamaria Guadagni (Garzanti),
non è solo come è ovvio il numero gigantesco di copie vendute in tutto il mondo, ma l’aura di mistero e di mito
che circonda l’identità enigmatica di chi ha scritto la quadrilogia dell’”Amica geniale”. Ed è addirittura l’immaginario
dei luoghi in cui è ambientata la saga ferrantiana, tanto che, come racconta questo libro, esiste persino un tour letterario
che porta nel rione “le persone su un autobus rosso fiammante”.
Anche l’ossessione di conoscere chi si cela dietro lo pseudonimo oramai celeberrimo di “Elena Ferrante” alimenta
il mito che illumina i suoi libri e ne è a sua volta alimentato. L’eco che ha amplificato sul piano
simbolico l’assassinio di Kennedy, per esempio, non fu solo il frutto dei colpi di fucile che uccisero
a Dallas il presidente degli Stati Uniti (la storia), ma dell’atmosfera di mistero che si è addensata
sulla tragedia (il mito). E infatti Alberto Ronchey, che di numeri importanti se ne intendeva, contò
ben 35 varianti di teorie del complotto spuntate attorno all’affaire Kennedy.
Idem, seguendo le preziose indicazioni della Guadagni, per l’affaire Ferrante. Chi ha davvero scritto
l’epopea di Lila e Lenù? E’ femmina o maschio? Forse Domenico Starnone, per i rimandi mimetici
dei libri dell’uno e dell’altra? O la traduttrice Anita Raja, addirittura sottoposta, per stanarla, a
un’occhiuta indagine patrimoniale su un giornale economico? Oppure una co-produzione coniugal-letteraria Starnone Raja? O la storica Marcella Marmo, per via della sua frequentazione della Normale di Pisa? Oppure Elena Croce, il cui prestigioso padre curava una rubrica firmandosi, manzonianamente, don Ferrante? O si può rintracciare qualche indizio su Fabrizia Ramondino? O addirittura qualche legame con Elsa Morante? L’affaire non ha una conclusione. Il mito ferrantiano può continuare a splendere.