L’allarme dei medici: “Meno ricoverati non vuol dire che l’emergenza Covid è finita!

23 Luglio 2020 - 11:42

L’allarme dei medici: “Meno ricoverati non vuol dire che l’emergenza Covid è finita!

Negli ospedali ci sono sempre meno pazienti ricoverati negli ospedali a causa del coronavirus: ma ciò non vuol dire che l’infezione abbia smesso di circolare. La fondazione Gimbe, un think tank che si occupa di ricerca in ambito medico e scientifico, lancia l’allarme evidenziando come il numero dei nuovi casi si stia mantenendo costante, confermando una diffusione endemica con forti differenze regionali. Dei 12.248 attualmente positivi, il 57,2% si trova infatti in Lombardia, mentre il 29,5% si distribuisce tra Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Veneto. Nel resto delle altre Regioni si trova invece il 13,3% dei contagiati. Per questa ragione, continua la fondazione, proprio perché il Covid-19 non se n’è ancora andato dal nostro territorio, rimane fondamentale continuare a rispettare tutte le misure di sicurezza. Allo stesso tempo è importante identificare e isolare tempestivamente i focolai e potenziare l’attività di testing per individuare subito i positivi di rientro dall’estero e arginare nuovi possibili contagi.

Per quanto riguarda la settimana tra il 15 e il 21 luglio, il monitoraggio indipendente di Gimbe rileva uno “stabile incremento dei nuovi casi”. Questi, in totale, sono stati 1.408: nella settimana presa in esame sono morte 89 persone. Si sono liberati 45 posti letto negli ospedali di cui 11 in terapia intensiva. Il numero di tamponi effettuati negli ultimi sette giorni subisce una lieve flessione: in totale ne sono stati fatti 137 in meno della settimana precedente, e quelli diagnostici in particolare sono stati 1.247 in meno. “In questo contesto non bisogna confondere il progressivo decongestionamento degli ospedali con l’azzeramento delle ospedalizzazioni”, spiega Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe. “Infatti, i dati su pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva si riferiscono al numero dei posti letto occupati, ma non permettono di conoscere il numero di pazienti ricoverati e dimessi, per guarigione o decesso. Inoltre, alcune Regioni non conteggiano più tra i pazienti ospedalizzati quelli con negativizzazione del tampone, sottostimando complessivamente il carico ospedaliero correlato a COVID-19”.

Come anticipato rimane stabile il numero di nuovi casi registrati nell’ultima settimana rispetto a quella precedente, ma si registrano importanti differenze regionali. In 11 Regioni i nuovi casi sono in aumento, in 8 sono in diminuzione e in 2 sono stabili. In particolare, Gimbe sottolinea l’incremento registrato in Veneto, con 172 nuovi contagi. In Lombardia invece, pur rimanendo il territorio più colpito, questi diminuiscono (-184).

Fonte Fanpage