Bonus spesa 2021: come richiederlo. Abbiamo visto come l’anno 2020 abbia fortemente condizionato le nostre vite. Un anno caratterizzato dalla pandemia del coronavirus che ha scaraventato il mondo in una situazione di panico e di timore. Questa situazione, con il passare del tempo, è andata peggiorando e molte famiglie si sono trovate in forte difficoltà economica al punto da non arrivare a fine mese. Situazione economica deficitaria ampliata dalle fortissime limitazioni imposte dai governi nelle libertà individuali affinché il diffondersi del virus fosse in qualche modo frenato. A seguito della somministrazione dei vaccini e delle graduali riaperture, è subentrata in tutti noi la sensazione di essere arrivati ad una sorta di “ultima curva “da superare, per intravedere la luce in fondo al tunnel. È comunque essenziale che non si abbassi la guardia poiché questa pandemia è tutt’altro che scomparsa e le famiglie indigenti continuano ad aumentare. In questa situazione l’esecutivo ha introdotto una serie di misure per fare in modo che il cittadino e le aziende fossero tutelati attraverso misure economiche studiate in maniera specifica per la ripartenza del Bel Paese. Sostegni pecuniari indirizzati al mondo dello spettacolo, del turismo e della ristorazione. Sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devastanti della grave situazione di crisi che questi settori stanno affrontando. Categorie che cercano di reagire attraverso una personale ripresa, anche se lenta.
Gli interventi del governo con il “ristori ter”
Molte volte abbiamo sottolineato l’importanza degli interventi a scopo economico del governo Draghi, da sempre sensibile e attento ai bisogni del cittadino. Aiuti economici realizzati con l’istituzione di “bonus” che hanno dato respiro alle aziende e che hanno fatto tirare un forte sospiro di sollievo ai contribuenti. Un esempio può essere la conferma del reddito di cittadinanza, bonus relativi all’acquisto di televisori, incentivi all’acquisto di beni di prima necessità, la creazione d’interventi economici per la ristrutturazione dei balconi e via dicendo. Operazioni in cui si evince la forte vicinanza dell’esecutivo ai cittadini. Di fronte all’ aumento della povertà sul territorio, c’è stato un’ulteriore operazione da parte governo centrale. L’esecutivo infatti, con il decreto “ristori ter”, ha prorogato il “bonus spesa” per tutto l’anno 2021. L’iniziativa si è concretizzata nello stanziamento di un fondo di circa 400 milioni di euro per aiutare le tante famiglie in difficoltà economica attraverso una agevolazione per l’acquisto dei beni di prima necessità e per acquisto di farmaci.
La spartizione di questo fondo tra i comuni
Per la ripartizione di questo fondo il governo ha istituito determinati canoni. Infatti, questo poderoso “sostegno statale “sarà distribuito fra i vari comuni sulla base del numero di abitanti e dell’indice di povertà presente. Inoltre le amministrazioni provvederanno alla distribuzione di questo danaro attraverso dei “buoni spesa” che saranno indirizzati alle famiglie più bisognose sulla base dell’ultima dichiarazione dei redditi. Inoltre saranno sempre i comuni a stabilire le regole e i parametri a cui conformarsi per ricevere o meno gli emolumenti economici promessi attraverso i buoni spesa. Quindi la caratteristica principale nella distribuzione di questi “bonus spesa “è la completa autonomia lasciata dal governo alle amministrazioni locali e la discrezione di cui godono nello stabilire le modalità di presentazione della domanda. Ogni comune si è già attrezzato affinché questa domanda da parte dei singoli cittadini possa avvenire online. I municipi Italiani hanno anche stabilito i criteri grazie ai quali i vari esercizi commerciali saranno abilitati a ricevere questi buoni spesa.
Gli esercizi commerciali cui rivolgersi
Tuttavia, sulla base di indiscrezioni, possiamo già adesso sapere quali sono le attività commerciali preposte alla ricezione dei buoni spesa. Si tratta delle grandi catene di supermercati molto note al cittadino e tra queste ricordiamo la Coop, l’Eurospin, Conad, Carrefour cui si sono aggiunti all’ultimo momento supermercati delle catene Simply ed Esselunga. Quindi sono disponibili diverse “opzioni “tra le quali il cittadino può orientare la propria scelta per l’acquisto dei beni di prima necessità usufruendo dei sussidi stabiliti dal governo.
I requisiti per accedere a questo emolumento economico
Requisito fondamentale per la richiesta e la successiva accettazione sarà la presentazione dell’ISEE del nucleo famigliare. L’importante novità è che la presentazione dell’ISEE potrebbe anche non bastare per vedersi riconoscere il diritto a questo aiuto. Infatti sono stati stabiliti anche altri parametri da rispettare. Tra questi ricordiamo l’eventuale possesso di beni immobili o una certa quantità di denaro presente sul conto corrente, condizioni che, se non rientranti nei requisiti richiesti, potrebbero spingere al diniego delle richieste fatte. Ancora una volta dobbiamo sottolineare la grande discrezionalità concessa ai comuni. Infatti saranno le amministrazioni a valutare le domande e deciderne l’esito dopo le inevitabili verifiche sul rispetto o meno dei parametri stabiliti .Verrà data comunque priorità alle richieste di quelle famiglie che non ricevono alcun aiuto dallo stato come cassa integrazione, reddito di cittadinanza e così via. Altra caratteristica imprescindibile è la residenza o il domicilio nel comune in cui si presenta la domanda.
Come formulare la domanda per buoni spesa
Le date entro le quali possono essere presentate le richieste possono variare da comune a comune, per cui è necessario da parte del cittadino informarsi presso le case comunali dove risiedono. Da parte del governo si spinge verso la presentazione delle domande direttamente online per facilitare la rapidità dell’erogazione del contributo. In questo caso la trafila sarà molto semplice: basta andare sul sito del Comune di residenza e compilare il modulo di richiesta. Una volta compilato questo modello prestampato si può presentare la domanda online che sarà valutata sulla base della verifica dei parametri che abbiamo prima menzionato.
L’ ammontare del bonus spesa
Ed eccoci all’interrogativo che più interessa agli utenti, ossia il reale importo di questo sostegno economico. Chiariamo ancora una volta che questi bonus spesa hanno delle limitazioni. Infatti possono essere utilizzati solo per l’acquisto di beni di prima necessità e per l’acquisizione di farmaci e possono essere spesi solo nelle attività commerciali convenzionate. L’ ammontare del bonus economico varia a seconda dei componenti del nucleo familiare e va dai 40 € a settimana nel caso in cui si vive da soli ai 100 € quando il nucleo familiare è composto di quattro elementi, oppure può essere di 125 € quando si è in sei e così via. Il sostentamento verrà erogato per quattro settimane con la eventualità di una proroga in base alle decisioni presenti nel prossimo decreto. Accedervi è molto semplice. Infatti l’importo stabilito, una volta approvata la richiesta, viene caricato direttamente sulla tessera sanitaria che potrà essere utilizzata come un bancomat. Ma è fondamentale ribadire che la cifra del “bonus spesa” sarà stabilita di volta in volta, con la conseguenza che le amministrazioni comunali potranno decidere l’esatto ammontare di questo sostegno a seconda delle reali condizioni economiche dei richiedenti.