La Premier Giorgia Meloni chiude ufficialmente Atreju con un intervento che sintetizza tutto il percorso politico dell’ultimo anno. Dal rivendicare l’abolizione del reddito di cittadinanza alla condanna della Gda (gestazione per altri), dalle battaglie politiche alla storia del suo partito.
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La chiusura di Atreju è la condizione massimamente propizia per rilanciare le posizioni politiche ed amministrative di Fratelli d’Italia. La Meloni, quindi, non fa scappare via un’occasione tanto ghiotta e ne ha per tutti.
Attacca, innanzitutto, i suoi avversari politici del momento: la segretaria Pd, Schlein, e il referente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Un attacco senza mezze misure. La premier, infatti, accusa la Schlein di non aver coraggio e di non saper opporre una ferrea resistenza politica. Mentre per Giuseppe Conte ed i 5stelle, vi è la rivendicazione di aver abolito il reddito di cittadinanza.
“Se chi prendeva il reddito di cittadinanza per lavorare in nero quando avrebbe potuto farlo mi detesta, poco importa. Non intendo comprare il consenso della gente. Quello è un privilegio che lascio ad altre forze politiche”, ha detto riferendosi alla sospensione della misura. “Lo rifarei mille volte”. Ha aggiunto.
Quindi, la rivendicazione di aver proibito la Gda (gestazione d’altri), reputandolo un “reato universale”.
Chiara posizione anche sullo scenario esteri: massimo supporto all’Ucraina ed a Israele. Viene ribadita, infatti, la formula di “difendersi proteggendo i civili”, relativamente al conflitto nella Striscia di Gaza. Mentre, per l’Ucraina, vi sono toni più trionfalistici.
“È in gioco il nostro interesse nazionale come quello di tutti i liberi popoli europei: quello che stiamo facendo non è altro che creare le condizioni per raggiungere una pace giusta e più duratura».
Una kermesse che la Meloni chiude, quindi, con un’ impensabile citazione di Tolkien.
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