Andava in giro in strada al volante di una vettura con la gomma visibilmente bucata e per questo la polizia l’ha fermata per controlli.
Quando gli agenti hanno notato del sangue sui sedili posteriori e hanno deciso di ispezionare l’auto.
Hanno scoperto con orrore che nel bagagliaio giaceva il corpo senza vita di un bimbo, il figlio della donna di 6 anni.
È la terribile scena che si sono trovati di fronte i poliziotti della città di Mound, nel Minnesota, e che ha portato alla luce l’assassinio del piccolo Eli Hart.
Secondo i primi accertamenti, il piccolo sarebbe stato ucciso con almeno nove proiettili di arma da fuoco, tra cui alcuni che lo hanno raggiunto alla testa.
Per l’omicidio del bimbo è stata arrestata la madre, la 28enne Julissa Angelica Genrich Thaler, che ora deve rispondere dei reati di omicidio intenzionale di secondo grado.

La donna è stata fermata venerdì scorso, quando qualcuno ha segnalato alla polizia. una vettura sospetta con una ruota bucata e il lunotto posteriore rotto.
Secondo i media locali, quando la volante l’ha intercetta e fermata, la donna si è scusata ha lasciato l‘auto sul posto dopo la multa ed è andata via.

Mentre ispezionavano meglio il veicolo da sequestrare, però, i poliziotti si sono accorti del sangue.
Di un proiettile di fucile e un bossolo nel veicolo oltre a un foro di proiettile sul sedile posteriore.
A questo punto hanno aperto il bagagliaio facendo la terribile scoperta.
Quando i poliziotti hanno raggiunto l’appartamento, la 28enne era già andata via.
Ma è stata arrestata nelle vicinanze mentre stava lavando i vestiti che indossava e aveva apparente sangue e materia cerebrale tra i capelli,
secondo gli inquirenti.
Durante le perquisizioni, gli agenti hanno trovato anche uno zaino e altre prove della morte del bimbo che, secondo l’autopsia, è stato colpito da almeno nove colpi di arma da fuoco, anche alla testa e al busto.
La donna, se condannata, rischia fino a 40 anni di carcere.
Con lei arrestato anche un uomo contro il quale però al momento non sono state presentate accuse formali.